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Fiamme, Cerini, Fuochi Fatui e Fuochi di Paglia

“Grazie Fini, questa è la DC che volevamo”. Con queste parole un autorevole esponente del Movimento Sociale Italiano commentava pubblicamente la scelta dell’attuale Presidente della Camera dei Deputati dopo la svolta di Fiuggi del 1995. Quell’autorevole esponente però non si sarebbe mai sognato una traversata istituzionale verso sinistra dell’allora leader indiscusso della Destra Italiana. E contravvenendo ad una delle leggi di Murphy che sottolinea che “se qualcosa è di sinistra, col tempo, andrà a destra” la cavalcata alla ‘poltrona importante’ di Gianfranco Fini ha assunto connotati grotteschi.
Cronistoria: la svolta di Gerusalemme del 2003 con le parole “sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il nazismo riservò all’intero popolo ebraico” fu probabilmente frutto di un sentore che circolava negli ambienti di Palazzo Chigi sulle condizioni fisiche dell’allora ed attuale Presidente del Consiglio. La posizione del 2005 sul referendum per la legge sulla fecondazione assistita (condita dal presunto inciucio col Ministro Prestigiacomo) portò per la prima volta Fini in netta posizione distaccata rispetto al suo partito e alla sua maggioranza politica. A seguire nel 2006 con l’apertura alle “coppie di fatto” perse un’altra buona fetta della sua credibilità. Culminata con la melina delle politiche di quell’anno volta, insieme a Casini, a far perdere le elezioni a Berlusconi e sbarazzarsi finalmente e definitivamente della sua figura ingombrante. Poi il 2007 con gli attacchi all’attuale Premier e l’iniziale presa di distanza dal Popolo dei No a Prodi e di Piazza San Babila. Proprio – ironia della sorte – il 2 dicembre del 2007 nasce Carolina, figlia della nuova giovane compagna Elisabetta Tulliani. Dopo il ritorno del figliol prodigo nel 2008 e la vittoria elettorale arriva il nuovo strappo dalla maggioranza sul caso Englaro.
Per non parlare di quando, nel dicembre scorso, circondato da Ebrei attaccò la Chiesa cattolica di omertà sulle Leggi razziali emanate sotto il regime fascista.
Fatto salvo il ricordo di chi cantava nel ’93 “F-I-N-I, Fini Sindaco!” e che vedeva nell’ex segretario del Fuan il simbolo di una rivalsa politico istituzionale della storia e dei valori della Destra nazionale, a Fini va riconosciuta la camaleontica capacità di cavalcare qualsivoglia onda mediatica, andando di volta in volta a perdere elettorato da una parte e prenderne dall’altra. Ma il suo partito, e soprattutto i giovani del suo partito non rivedono più in lui quel leader indiscusso che incarnava la speranza e il fremito della fiamma che ardeva nelle pupille. Bastava guardarli negli occhi lo scorso Settembre ad Atreju (l’eroe che nella Storia Infinita combatte contro il Nulla che avanza!) quando chiudendo il suo intervento ebbe la faccia tosta di esortarli con queste parole: “Ragazzi, non dovete mai dimenticarvi che un nostro valore fondante è l’antifascismo”.
I ragazzi di Azione Giovani, poco più che bimbi nel gennaio del ’95, non si sarebbero mai immaginati che il Palombaro della Politica italiana li avrebbe portati ad una incancrenito movimento giovanile di una Balena Bianca troppo vecchia e troppo distante da quella fiamma che arde ancora nel petto di molti di loro.

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