Mai vista una Juve così brasilera. Con tre assi verdeoro pronti a far sognare tutti quei tifosi che mai come adesso hanno fame di vittoria. A fare compagnia all’ariete Amauri (protagonista di uno straordinario girone d’andata la scorsa stagione), due connazionali d’eccezione: il fantasista Diego e il mediano Felipe Melo, che vanno così a rafforzare il centrocampo della Vecchia Signora, reo di avere troppi muscoli e poco talento. Almeno sulla carta, si tratta di un epocale cambio di rotta. Storicamente la Juventus ha sempre badato più alla sostanza che all’estetica. Il fisico, la determinazione, sono stati spesso preferiti all’estro e alla fantasia. Con una squadra che monopolizzava l’Italia ma pagava questo deficit in Europa. L’era di Ciro Ferrara è quindi appena cominciata con un’apparente novità.
“Non faccio proclami, come non li ho mai fatti da giocatore – ha affermato il nuovo tecnico bianconero in una recente conferenza stampa – Gli obiettivi li decidiamo nello spogliatoio, ma certamente l’intenzione è quella di lottare per il vertice”.
Cannavaro, tornato da Madrid, sarà un secondo allenatore in campo. Mentre Nedved, dopo le voci che lo volevano in nerazzuro, potrebbe far parte dello staff tecnico.
Gli ingredienti per fare bella figura e tornare grandi ci sono tutti. Ma l’obiettivo principale, al di là delle dichiarazioni, è quello di contrastare con le unghie e con i denti i rivali d sempre. Sulla carta l’Inter sembra avere qualcosina in più (Milito e Thiago Motta non è gente qualsiasi), ma il gap è stato comunque ridotto.
Ad avvicinare ulteriormente le due contendenti potrebbe pensarci lo stesso mercato nerazzuro: se fallisce la trattativa per Deco e Carvalho e se Ibra o Maicon giocano qualche brutto scherzetto ad uno spazientito Moratti. L’estate è ancora lunga e tutto può ancora accadere.
“Non faccio proclami, come non li ho mai fatti da giocatore – ha affermato il nuovo tecnico bianconero in una recente conferenza stampa – Gli obiettivi li decidiamo nello spogliatoio, ma certamente l’intenzione è quella di lottare per il vertice”.
Cannavaro, tornato da Madrid, sarà un secondo allenatore in campo. Mentre Nedved, dopo le voci che lo volevano in nerazzuro, potrebbe far parte dello staff tecnico.
Gli ingredienti per fare bella figura e tornare grandi ci sono tutti. Ma l’obiettivo principale, al di là delle dichiarazioni, è quello di contrastare con le unghie e con i denti i rivali d sempre. Sulla carta l’Inter sembra avere qualcosina in più (Milito e Thiago Motta non è gente qualsiasi), ma il gap è stato comunque ridotto.
Ad avvicinare ulteriormente le due contendenti potrebbe pensarci lo stesso mercato nerazzuro: se fallisce la trattativa per Deco e Carvalho e se Ibra o Maicon giocano qualche brutto scherzetto ad uno spazientito Moratti. L’estate è ancora lunga e tutto può ancora accadere.