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Domani le dimissioni. Bonaiuti: difficile tenerlo lontano dal lavoro e dalla gente

Il presidente del Consiglio, con ogni probabilità, sarà dimesso domani dall’ospedale San Raffaele di Milano.
“Con la raccomandazione di astenersi da impegnative attività pubbliche per almeno due settimane”, ha però subito precisato il suo medico personale Alberto Zangrillo.
Le condizioni del premier, colpito al volto domenica scorsa, non destano particolari preoccupazioni. Ma permangono, ha riferito Zangrillo, problemi legati “alla sintomatologia dolorosa dovuta agli esiti del trauma subito e, in particolare, alla riacutizzazione della cervicalgia che nei mesi precedenti aveva afflitto il presidente in più di una circostanza”.
Il portavoce Paolo Bonaiuti, in collegamento telefonico con il Tg1,  ha ammesso che non sarà facile convincere Berlusconi ad evitare contatti con la folla: “E’ la chiave del suo successo personale e del suo carisma”.
E ha poi aggiunto:  “Con il lavoro è uguale. Lui ha vissuto tutta la vita lavorando, è un lavoratore nato, quindi togliergli la possibilità di lavorare significa togliergli qualche cosa che gli sta molto a cuore”.
Intanto, proseguono senza sosta gli attestati di stima e solidarietà al cavaliere. Non solo sulla rete (in risposta a quei gruppi che inneggiano a Tartaglia), ma anche nei pressi  del nosocomio milanese. Tra gli striscioni, da segnalare quello firmato dagli ultrà della Curva sud Milano: “Forza Presidente”. Appeso ai cancelli dell’ingresso principale del San Raffaele.

 

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