Una trama ingarbugliata, un thriller con velleità di love story, un continuo andirivieni temporale che disorienta lo spettatore, due protagonisti fascinosi ma un po’ attempati, sono questi i tratti fondamentali del nuovo film di Tony Gilroy, regista britanno che è passato dall’ultimo Michael Clayton, legal thriller che mostrava un arguto George Clooney, a quest’ultimo film, un tantino deludente rispetto alle aspettative di pubblico e critica.
Ritorna sui set Julia Roberts, in veste di spia, affiancata da Clive Owen, sempre bello ma definito da molti un attore troppo “nerboruto e steroideo”. Fra i due nasce a fatica una strana storia d’amore, dominata dall’incertezza e dalla manipolazione psicologica. Il loro obiettivo è quello di prendersi gioco, da insider, di due multinazionali in concorrenza fra loro, per sottrarre una formula chimica in grado di renderli potenzialmente ricchissimi. Ma i sottili trucchetti di spionaggio industriale finiscono per guastare la fiducia anche fra loro stessi.
Inizia quindi un frastornante viaggio tra presente e passato, che impegna molto lo spettatore nello sforzo di ricomporre l’ordito cronologico. Una sequela di dialoghi a tratti comici e a tratti ironici viene sciorinata in un tentativo mal programmato di creare una commedia brillante, nonostante l’ottima regia e fotografia. L’effetto finale su chi si alza dalla poltrona, una volta partiti i titoli di coda è… un bel respiro di sollievo!