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Da papi a Don Silvio: l’assalto continua

Passano gli anni, crollano i partiti, altri cambiano nome, altri ancora si uniscono per dar vita a nuove forme di rappresentanza politica e democratica. Il paese va avanti, la vita continua, l’acqua continua a passare sotto i ponti.
Ma l’antiberlusconismo resta. Cambia forma, espressione, strumenti, ma è sempre lì. Ad occupare i dibattiti e a riempire i quotidiani. Si becca i titoli migliori. Fa mangiare un sacco di gente, tiene unita un’opposizione in perenne crisi e fa vendere qualche copia di giornale in più.
Nell’Italia che cambia, non vi è dubbio, l’anti Silvio resta un solido punto di riferimento.
La storia di un quindicennio è lunga e travagliata: dal venditore di tappeti al corruttore e corrotto. Dal mafioso al leader finito, spompato e ammalato.
Poi arriva Noemi, seguita a ruota da Patrizia. Arrivano pure le terribili dieci domande di Repubblica e l’estate del 2009 si fa rovente. Silvio è un maniaco. Anzi no, un puttaniere. E’ pure ricattabile, non può governare. Fareste educare i vostri figli da uno così? Franceschini cavalca il sexgate all’amatriciana e perde i voti all’europee e la poltrona nel Pd. Ma la bella stagione porta via con sè i bollori. E i trans del fresco autunno romano invitano i soliti noti a concentrarsi su altro.
Gli argomenti, però, sono oramai esauriti. Inevitabile un ripescaggio nel ben collaudato giustizialismo, un po’ cafonal e un po’ chic. Forcaioli e salottieri tornano alla carica contro Don Silvio da Arcore.
Lo schema sempre quello: chi attacca a testa bassa e chi approfitta della caciara per dar vita a doversi e drammatici approfondimenti culturali sul tema.
Mentre la D’Addario va da Santoro, i soliti intellettuali si disperano per il ruolo poco dignitoso della donna nella società berlusconiana.
Mentre indiscrezioni giornalistiche promettono altre scosse mediatiche e giudiziarie, l’onestà del premier viene rimessa, senza troppi fronzoli, sul patibolo. Amen.
Nel frattempo il governo che fa? Raggiunge due storici traguardi: con l’approvazione e l’entrata in vigore della legge sullo Stalking (primo efficace strumento a difesa della dignità delle donne) e con la guerra, senza precedenti, alle cosche e ai loro tesori. Che sta dando risultati davvero insperati.
Per questo l’antiberlusconismo fa male soprattutto a chi ce l’ha. Perché fa perdere, ogni volta, il contatto con la realtà.

 

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