«Il nostro dirimpettaio di soldi ne ha molti di più e ha voglia di spendere, però dei quattro scudetti vinti dall’Inter, due sono regalati”.
Detto fatto. Il Derby di Milano è già entrato nel vivo. E se la stracittadina si presenta in netto anticipo rispetto alle passate stagioni (il prossimo 30 agosto), anche le polemiche che condiscono l’evento bruciano i tempi e giungono ad ombrelloni ancora aperti.
I contendi, però, sono quasi degli insospettabili. A lanciare la sfida – con le parole qui sopra riportate – è niente di meno che Fedele Confalonieri, uno abituato a stare nell’ombra e poco avvezzo alle esposizioni mediatiche. Sia di natura politica che calcistica. Ma dalle pagine del Corriere, complice un’intervista (altra merce abbastanza rara), Confalonieri carica – forse volontariamente – l’ambiente e guida il primo attacco ai nerazzurri: “L’Inter è diventata più saggia, anche se poi butta via i soldi per gli allenatori, visto che ha sotto contratto i due più pagati del mondo”. Chiaro riferimento a Roberto Mancini, che – voci di mercato a parte – resta ancora un allenatore (super pagato) dei campioni d’Italia.
La replica del buon Moratti non si è fatta attendere: “Ho letto sul Corriere l’intervista di Fedele Confalonieri che riguardava la sua squadra (il Milan) e l’Inter. Mi sono meravigliato del tono stranamente un po’ arrogante usato da una persona più famosa per i suoi pazienti silenzi che per le facili esternazioni giornalistiche. Credo che l’unica cosa che posso rispondere al dottor Confalonieri è che lo stesso Berlusconi sappia rispettare di più chi rischia personalmente per passione o per dovere e non si permetterebbe mai di fare critiche così superficiali”.
Poi smorza i toni e giustifica il rivale: “Parlando di calcio, purtroppo capita”. Ma la polemica è ormai bella che innescata.
E l’ ”arrivederci al prossimo derby” che chiude l’intervento del Presidente interista ha tanto il sapore inconfondibile della sfida.
Segnale che, dopo un’estate trascorsa tra austerità, buoni propositi e convenevoli, si torna – nel bene e nel male – a fare sul serio.