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Brown vara gli “immigrati a punti”. Ennesimo brutto colpo per la sinistra italiana

Giro di vite a Londra contro gli immigrati. Il governo guidato da Brown, in costante caduta libera per quanto riguarda i consensi e la popolarità,  decide di adottare misure nuove e più restringenti.
Sarà utilizzato addirittura un sistema a punti, simile a quello della patente, per valutare il comportamento degli stranieri nella nazione di Sua Maestà. Premiato solo chi aderirà alla cultura locale e dimostrerà impegno sul lavoro. La capacità d’integrazione, in poche parole, sarà il metro di giudizio fondamentale.  
Per l’opposizione inglese è solo l’ultimo disperato gesto dell’esecutivo,  mirato a recuperare il feeling con gli elettori, compromesso non solo dalla generale “stanchezza” che colpisce oggi tutte le socialdemocrazie d’Europa, ma anche dalla terribile crisi economica che non ha affatto risparmiato il Regno Unito.  E infine, da non trascurare, dagli ultimi imbarazzanti scandali parlamentari.
Al di là delle beghe interne, di sicuro questo rappresenta un significativo cambio di rotta. La tolleranza nord europea è fortemente scalfita da politiche che  affrontano il problema immigrazione da un punto di vista più pragmatico. Sarkozy e Zapatero, da qualche anno ormai, hanno già inaugurato la nuova frontiera.  Gordon Brown, che non è certo un conservatore xenofobo, li segue a ruota.
Inevitabile non pensare all’imbarazzo di quella sinistra italiana che,  ormai da troppo tempo,  si affida all’Europa per poter ridicolizzare l’attuale maggioranza e il paese intero. L’Italia, precipitata nuovamente nel baratro fascista e vittima dei ricatti legisti, a quanto pare, al di là delle solite leggende e di vecchi e consumati giochetti politici, è in buonissima compagnia.
Il simbolo del fallimento dell’ “internazionalismo all’amatriciana” dei progressisti nostrani è proprio  quel Barack Obama che ha tradito tutti a causa degli ottimi rapporti istaurati con l’amico Silvio. Ennesimo brutto colpo a una sinistra alla disperata ricerca di sogni e alleati oltreconfine.  
Incapace di costruire e di innovare, ha cercato altrove quello che, in realtà, non esiste più. Un gioco di sponda che non ha portato i risultati sperati. La palla, come ogni tanto accadeva quando si giocava da piccoli negli spazi angusti dei cortili, è rimbalzata sul muro per poi schiantarsi sulla faccia.

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