Blaugrana contro Red Devils. Spagna contro Inghilterra. La finale del 27 maggio, programmata in terra italiana, vedrà di fronte due grandissime squadre, considerate tra le super favorite sin dagli inizi della massima competizione europea. Per noi, sotto molti aspetti, quella della capitale sarà una finale meno amara, dopo le precoci eliminazioni di Fiorentina, Roma, Inter e Juventus. Per svariati motivi.
Nella città eterna si incontreranno le squadre più forti e osannate del momento, per tale motivo diminuiscono i rimpianti e allo stesso tempo aumenta la consapevolezza di una superiorità, soprattutto da parte dei diavoli rossi, in termini di qualità di gioco, tecnica e forza atletica. Diciamolo: sarebbe stato quasi insopportabile assistere ad una finale tutta inglese, rivendicata poi come simbolo di un dominio calcistico difficile da digerire e metabolizzare.
Torniamo a ieri sera, alla tormentata semifinale Chelsea – Barcellona. Quella di Stamford Bridge è stata una gara senza alcuna logica, dove una distrazione difensiva dei padroni casa al penultimo minuto di recupero ha regalato all’astro nascente Iniesta la possibilità di pareggiare e di sognare la coppa dalle grandi orecchie. Fino a quel momento, i catalani non avevano azzeccato un tiro nello specchio della porta di Chech. La prodezza iniziale di Essien e il dominio della squadra di Abramovich per tutta la partita è stato vanificato da quel fatale episodio e anche da un arbitraggio che lascia tutti a bocca aperta. Almeno tre i rigori quanto meno dubbi non assegnati ai ragazzi di Hiddink, senza dimenticare l’ingiusta espulsione ai danni di uno già spaesato Abidal. Di arbitri così, in Serie A, non se ne vedono da decenni. Per fortuna.
La formazione del giovane Guardiola, sottotono nei suoi uomini migliori (Eto’o, Messi. Alves) ha compiuto, con l’involontaria complicità del maldestro direttore di gara Ovrebo, un autentico miracolo.
Appuntamento quindi a fine mese con un boccone che non è difficile mandare giù. Perché, al di là di tutto, Manchester – Barcellona sarà quasi sicuramente (arbitraggio permettendo) un grande spettacolo.