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“Vite vissute a servizio della Pace”

Alle 11, presso la Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, a Roma, si  sono tenuti i funerali di Stato dei sei militari caduti giovedì scorso in un attentato a Kabul.

L’Italia è in lutto: bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici, serrande abbassate  e un minuto di raccoglimento in tutte le scuole.

Anche le televisioni, pubbliche private, hanno rivisto la propria programmazione e in diverse parti d’Italia sono state programmate iniziative diversificate per ricordare “gli eroi di Kabul”. Diretta della cerimonia su Rai 1,Canale 5 e La7.
Il sindaco della capitale Gianni Alemanno ha chiesto a tutti i cittadini di dare “un segnale di rispetto per chi è caduto per la propria Patria e di partecipazione al dolore dei familiari”.
Presenti alla cerimonia funebre le più alte cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente della Consiglio, Silvio Berlusconi, i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani. E tutti  ministri del governo. Oltre a tanti parlamentari e personalità della politica.
Monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare, ha iniziato la sua omelia chiamando per nome i sei parà morti in Afghanistan. Parlando  poi  delle loro “vite, vissute a servizio della pace, motivo di consolazione e gioia per il nostro paese”.
“Il grande dolore per la vostra tragica scomparsa e il vuoto lasciato nelle vostre famiglie hanno portato nell’animo della popolazione italiana un senso di umano turbamento e una ondata di affetto e di ammirazione”.
“L’intera nazione – ha aggiunto monsignor Pelvi – ha dimostrato in questa difficile prova quanto siano saldi i valori di solidarietà e fraternità che caratterizzano la nostra Italia. Il Santo Padre sin dai primi momenti non ha smesso di pregare”.

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