Cosimo Maria Ferri, magistrato, già componente del Consiglio superiore della Magistratura ed esponente di punta di Magistratura indipendente, replica a stretto giro di posta al presidente dell’associazione magistrati, Luca Palamara, in occasione della celebrazione del XXX congresso nazionale che si è aperto oggi e si concluderà domenica.
Secondo Ferri “Servono fatti e non parole. Più di un anno fa, in occasione del centenario della nostra associazione, Palamara aveva preso un impegno esplicito contro le correnti che condizionano le carriere e per combattere la disaffezione nei confronti dell’Anm da parte dei colleghi giovani e in generale nei confronti della base e aveva parlato della necessità che l’Anm non fosse avvertita come ‘corpo politico’. Dopo un anno il bilancio della giunta dell’associazione magistrati – accusa Ferri – è fortemente deludente. Contestiamo a questa Anm di aver rinunciato a ricercare l’unità associativa, che ci avrebbe reso più forti come interlocutori. Chiediamo all’Anm di fare più sindacato e meno politica, di mettere al centro i magistrati e non le correnti e anche di recuperare un ruolo critico nei confronti del Csm. Non ho ascoltato una parola di Palamara – prosegue Ferri – sulle condizioni economiche dei colleghi e dell’effetto esodo dei pre pensionamenti sulla nostra pianta organica. Le assemblee per conoscere i candidati al Csm nelle elezioni del 4-5 luglio scorso hanno segnato un drastico calo nelle partecipazioni e il disinteresse da parte dei giovani magistrati per l’attività associativa è così forte da essere stato denunciato persino all’ultimo congresso da parte di Magistratura democratica. Non è cambiato nulla naturalmente nell’invadenza delle correnti nelle decisioni riguardanti le assegnazioni negli uffici giudiziari, le promozioni, i rilievi disciplinari. L’auspicio – conclude il rappresentante di Mi – è che i propositi si trasformino in atti concreti e non restino, come sempre in passato, slogan del momento”.
