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Genova Caput Mundi

Genova capitale del calcio. Davanti a Roma e Milano. 
In testa alla classifica dopo la prime tre giornate: Genoa e Sampdoria fanno bottino pieno e accompagnano, senza timori referenziali, il cammino di una super Juventus.
Nove punti su nove conquistati con la grinta, lo spettacolo e l’entusiasmo di due formazioni guidate da ottimi allenatori.
Gasperini ha tra le mani una squadra che gioca a memoria, che è dotata di fiato e carattere. Un collettivo che gioca quasi un calcio totale, che non dipende dai suoi talenti ma al tempo stesso lì sa esaltare,  rendendoli utili allo scopo comune.
Dall’altra parte di Genova, invece, si è ancora nella fase “work in progress”. Ma Gigi Del Neri ha già saputo mettere ordine in una squadra  ricca di talenti (Cassano e Pazzini su tutti), ma priva fino all’anno scorso di quella compattezza in grado di farle fare il tipico salto di qualità. L’ex allenatore di Atalanta e Roma potrebbe quindi dare vita a un nuovo “miracolo” sul modello Chievo. Staremo a vedere. Il pensiero va subito agli anni d’oro di Vialli e Mancini, del mitico Boskov e delle straordinarie vittorie europee e italiane dei primi anni ’90. Parallelismi  pericolosi. Ma sognare, senza perdere di vista le fatiche del presente, in fondo non costa nulla.
Nel frattempo l’Inter segue la scia del trio di testa superando (non senza difficoltà) il volenteroso Parma di Guidolin. Da segnalare le perle di Milito ed Eto’o, che salvano nel finale la truppa nerazzurra ed evitano a Mourinho un’altra settimana di polemiche.
Resuscita la Roma del neo tecnico Ranieri a Siena,  cresce lentamente la Fiorentina che batte il Cagliari grazie alla prodezza di un ritrovato Gilardino.
Fanno invece ancora tanto discutere le prestazioni del Milan di Leonardo. Bloccato fisicamente e psicologicamente in quel di Livorno. Ronaldinho è tornato ad essere un fantasma e solo Pirlo, nella ripresa, ha acceso un po’ la luce. Solo lui. Tutto il resto è da rivedere. E non c’è poi tanto tempo: martedì, nella prima di Champions in casa del Marsiglia,  chi si addormenta è perduto.

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