Il Secolo d’Italia ha le idee molto confuse su come il Pdl dovrebbe recuperare terreno al Nord nei confronti della Lega. A Roma il presidente della Camera, ogni qual volta apre bocca, specialmente durante la campagna elettorale, indirizza qualche centinaio di voti al partito di Umberto Bossi, ma anche il quotidiano a lui caro non scherza. Al concetto ormai rodato – benché tutt’altro che privo di ombre – di federalismo, il Secolo d’Italia, in un articolo a firma Luca Bellotti, oppone il glocalismo. Glocalismo è un termine da primo anno di scienze politiche, ma per il quotidiano diretto da Flavia Perrina è la panacea di tutti i mali. Titola infatti: “Ecco il glocalismo, un nuovo slogan per incalzare la Lega”. Spiace sempre svegliare bruscamente da un sogno, ma il glocalismo è più uno slogan per solleticare la Lega, nel senso che fa ridere. Fa ridere i polli. E chi lo propone mostra di conoscere poco il Nord e soprattutto le ragioni che nel Settentrione spingono a votare Lega. All’autore dell’articolo e ai colleghi del Secolo suggeriamo, prima di avventurarsi nella formulazione di nuovi brillanti commenti, farebbero bene a impiegare le vacanze del mese d’agosto per un istruttivo tour del Nord. Vadano a mangiare un po’ di polenta sulle alpi bresciane, oppure a gustare due trenette al pesto in val d’Aveto o in val di Vara, o ancora a bere vini eccellenti nelle Langhe. Scoprirebbero la genialità dei nostri avi latini: in vino veritas.
