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Il centrodestra boccia l’Islam nelle scuole

L’ora di religione islamica nella scuola italiana?
La proposta del viceministro Urso non sembra raccogliere, nell’area politica del centrodestra, un grandissimo consenso.
Anzi, da più parti l’idea viene sminuita e accantonata per ragioni diverse.
Ma procediamo con ordine.
I più convinti, come da copione, sono quelli della Lega. Il ministro Maroni in testa: “L’islam è un mondo complesso – si legge su Il Giornale – ci sono mille sfaccettature e non si può ricondurre ad una entità l’imam da cui discende tutto: ci sono troppi pressapochismi, troppe approssimazioni, come anche questa dell’ora di religione islamica nelle scuole”.
Dalle pagine de Il Tempo, il vicepresidente dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, tuona: “Non metto in dubbio le intenzioni della proposta che si propone di migliorare l’integrazione. Ma non credo che questa soluzione sia quella giusta. Ripercorre i canoni del multiculturalismo che sono già falliti in altre parti d’Europa. Non è un caso che il Governo Blair, che non è certo di centrodestra, bollò questa soluzione come un incubo dal quale fuggire”.
Non usa mezzi termini nemmeno il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giovanardi: “Sono contrario. Il mio è un no deciso e definitivo”.
Secondo l’ex Udc: “L’ora di islam a scuola si trasformerebbe immediatamente in una sorta di ghetto. Un’altra forma di separazione, un altro muro oltre a quelli già eretti dalle stesse comunità islamiche che vivono in Italia”.
Tra i contrari, anche il presidente della commissione Trasporti della Camera Mario Valducci: “Basta andare in giro per l’Italia per rendersi conto che la stragrande maggioranza dei nostri concittadini è contraria all’insegnamento della religione islamica a scuola”.
L’ipotesi di Urso, per l’esponente Pdl, è oltretutto impraticabile: “E’ una cosa che non è nella nostra tradizione, non è nel programma di governo e presenta anche problemi pratici-organizzativi di non poco conto. Per avere contezza dei numeri ho lanciato un sondaggio sul sito dei Club della Libertà in cui si chiede ai cittadini se siano favorevoli o meno a questa nuova materia, anche se ritengo che l’esito sia scontato. Se cosi fosse sarebbe da monito per tutti: bisogna tenere conto delle esigenze e delle aspettative degli italiani”. Effettivamente il sondaggio, ancora in corso’d’opera, parla sin troppo chiaro: 87,8% i contrari, solo il 12,2% sostiene la proposta.
A chiudere l’ideale cerchio, la dichiarazione significativa del ministro della Difesa Ignazio La Russa: “Capisco la ragione, mi spiego le motivazioni ma personalmente non credo che oggi in Italia questo sia un problema prioritario”.  

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