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Zitti tutti

Della linguaccia di Del Piero nessuno dice niente, nemmeno dello stile incontrastato di Totti nello zittire i tifosi avversari, ma se lo fa Mario Balotelli allora no, non va bene.
Durante la partita Inter – Roma giocata domenica scorsa al Meazza, i tifosi giallorossi hanno accompagnato la gara con cori razzisti e versi di animali la prestazione del giovane ed irrequieto Super Mario.
Il ragazzo non è certo un santo, ma non per questo si possono legittimare i cori razzisti.
Quello che ha fatto scatenare giornalisti, critici del calcio e trasmissioni tv però, non sono stati tanto i cori  ma più che altro la reazione che il giocatore ha avuto: linguaccia e il dito indice davanti alla bocca per zittire gli ultras.
Tuttavia il nerazzurro ormai si ha la fama del ribelle, dello scapestrato, di colui che va contro l’allenatore e quindi, uno da punire e non da difendere.
Solo oggi il giudice ha inflitto un’ammenda di ottomila euro alla Roma per gli insulti razzisti verso il giovane attaccante: «I sostenitori giallorossi – si legge nella motivazione – in due occasioni nel corso del secondo tempo della gara con l’Inter hanno intonato cori costituenti espressione di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria».
A prendere le difese di Balotelli il Ministro Ignazio la Russa, deluso dai media che hanno taciuto i cori razzisti rivolti al giocatore e hanno parlato per ore del rigore concesso senza spendere una parola per denunciare quanto di più grave avveniva negli spalti.
Per non parlare poi dei principali quotidiani sportivi che  in modo inspiegabile hanno oscurato la notizia nell’edizione del lunedì.
La “tolleranza zero”, invocata spesso da troppi ed in ritardo, sembra ancora una volta cedere il passo in favore di un cieco buonismo, causa principe di molti mali che affliggono il nostro calcio.

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