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Zeru scuse

Serataccia nerazzurra a Barcellona. Niente spiragli, nessuna impennata d’orgoglio. Non c’è stata storia. Punto. Troppo forti i campioni d’Europa per quelli d’Italia. Un due a zero netto, bloccato solo dalla voglia dei blaugrana nel secondo tempo di non insistere. Di gestire con tranquillità una gara dominata.
L’Inter del Camp Nou è quasi stordita, incapace di reagire all’uragano di Guardiola. Fatica addirittura a superare la metà campo avversaria. Meglio nella ripresa, ma è solo perché i padroni di casa rallentano la marcia trionfale per non sprecare troppo energie.
Mourinho è costretto così ad ammettere la superiorità degli avversari: “Il Barcellona ha meritato di vincere”. Ma poi cerca comunque l’appiglio olandese, replicando alle pesanti assenze dei catalani: “Anche se loro non avevano a disposizione Messi e Ibrahimovic hanno uno struttura di gioco che anche con giocatori con Henry avanti e Pedro che non è Messi ma è un grande giocatore, mentre è mancato molto di più a noi Sneijder”.
E’ proprio questo il punto: alla corazzata nerazzurra mancano ancora idee e gioco. Forse per tale motivo è micidiale con le piccole e impalpabile con le grandi. Ma se la squadra, nei momenti decisivi, ha paura e non gira la colpa di chi è?
Nulla è ancora perduto. Il 9 dicembre a San Siro col Rubin gli ottavi si possono ancora conquistare. Ma la naturalezza con cui il portoghese giustifica il dominio spagnolo non convince. Perché la coppa con le grandi orecchie, al di là di tutto, ieri sera sembrava davvero troppo lontana.
Altra musica, per fortuna, al Franchi. Dove la Fiorentina ha regalato ai suoi numerosi ed eccitati tifosi una qualificazione storica. Superando 1 a 0 il Lione e buttando fuori un mostro sacro del calibro del Liverpool. Queste sì che sono soddisfazioni.

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