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Vertice G8 a Siracusa: per uno sviluppo davvero sostenibile

Immaginate una città interamente alimentata ad energia solare, con veicoli elettrici, lampioni ecologici e sistema per la raccolta dell’acqua piovana.
Non è utopia, né uno di quei film di fantascienza futuristica che quando eravamo bambini ci faceva fantasticare su un XXI secolo lontano anni luce dalla schiavitù dalle fonti di energia non rinnovabile e dai problemi ambientali. Impedimenti normativi permettendo, questo progetto verrà avviato già nel giro di pochi mesi nello stato della Florida, su un’area di quasi 38mila ettari.
Finalmente le tematiche ambientali tornano alla ribalta e acquistano il giusto peso, non essendo più considerate inconciliabili con le  logiche economiche.
E proprio nei giorni scorsi si sono  svolti a Siracusa i lavori del G8 Ambiente, in cui a fare gli onori di casa è stato il ministro Stefania Prestigiacomo, che ha posto l’accento sulla necessità di “una convergenza tra Paesi industrializzati e economie emergenti per raggiungere un accordo comune”, per far fronte ai cambiamenti climatici e alle emissioni di CO2.  Tanti i temi affrontati nella città siciliana, che ha ospitato – oltre ai Ministri dell’ambiente del G8 – quelli di Australia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, India, Indonesia, Messico, Repubblica di Corea, Sud Africa, Svezia e alcune Organizzazioni Internazionali. Dall’innovativa e interessante proposta brasiliana di una petrol tax del 10% sui proventi dell’industria del petrolio da destinare alla lotta ai cambiamenti climatici, alla tutela della salute dei bambini – perché crescano in un ambiente “con aria e acqua pulita, alimenti sicuri, esposizione minima a agenti chimici nocivi” – passando per la difesa della biodiversità. I punti essenziali riguardano gli investimenti per la produzione e l’utilizzo più efficiente dell’energia (a vantaggio sia dello sviluppo economico che del clima), l’incremento degli investimenti pubblico-privati per la ricerca e l’accesso all’energia da parte delle popolazioni più povere. Argomenti che sono stati sintetizzati nella Carta di Siracusa, con un intero capitolo dedicato a Biodiversità, Economie e Business: d’ora in poi  preoccuparsi  della conservazione e dell’uso sostenibile delle risorse naturali,  dell’adattamento e della mitigazione del cambiamento climatico  verrà visto come un vero e proprio investimento in grado di contribuire ad un recupero economico globale orientato ai valori ambientali e alla riduzione della povertà.
A ribadire l’importanza e l’urgenza di intervenire Carlo d’Inghilterra,  in visita a Roma, che ha affermato: “Ci restano solo 99 mesi prima di raggiungere il punto di non ritorno. Poi la storia ci giudicherà. E se non agiremo, i nostri nipoti non potranno mai perdonarci”.

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