
L’Olimpiade è l’evento che tutti gli atleti sognano, è una gara diversa, dove l’errore non è concesso, dove spesso vincono gli outsider, quelli che non si aspettano nulla, oppure vincono i talenti, i purosangue, Alberto Tomba, Debora Compagnoni, Cristian Zorzi, Armin Zoeggeler, Giorgio DiCenta. Personaggi che hanno scritto il loro nome sul grande libro dello sport, quelli che sanno che quella è semplicemente un’altra occasione per dimostrare il loro valore. Esiste la paura, quella non manca mai, paura di non essere abbastanza, quella di commettere un errore, di non aver lavorato nel modo corretto. Perché è un giorno nella vita: il giorno perfetto.
Il portabandiera dell’Italia sarà il plurimedagliato Giorgio diCenta. “Per me è un grande onore rappresentare l’Italia, uno stimolo in più per far bene e un enorme motivo d’orgoglio. Farò di tutto per rappresentare l’Italia nel migliore dei modi”.
110 atleti, 68 uomini e 42 donne, con l’Italia protagonista in tutte le discipline tranne nell’hokey su ghiaccio ed il curling a squadre in cui non ha ottenuto la qualificazione.
Saranno vaccinati tutti gli atleti azzurri contro il virus H1N1, oltre 350, che parteciperanno ai Giochi di Vancouver. Questo l’esito dell’incontro tra il presidente del CONI Gianni Petrucci e il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio. Pur non essendo una categoria a rischio si è deciso così, sopratutto per evitare che la rappresentanza italiana possa essere decimata dall’influenza durante l’Olimpiadi o nei momenti cruciali della preparazione.
Inizia, insieme ai nostri atleti, l’avvicinamento a Vancouver, l’evento più atteso di tutta la stagione, seguiremo le gare che lo precederanno e li accompagneremo nelle loro “sfide quotidiane”, nella preparazione alla competizione che ti può cambiare la vita, per sempre.