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Un’estate senza sbronze? Perché no

Giornali e tv accendono i riflettori sugli eccessi di questa estate 2009. Sarà merito delle norme restringenti varate da alcuni comuni italiani o colpa dei soliti accanimenti giornalistici. Ma non è questo il punto. L’abuso di alcol da parte di giovani e giovanissimi è comunque un problema reale e grave. Pari all’uso di stupefacenti.
In ballo, al di là dei soliti perbenismi e moralismi, c’è la salute e in alcuni casi addirittura la vita. Quindi, provando a non cadere nella trappola della retorica e della predica scontata, non si può non azzardare un consiglio: cari ragazzi, evitate gli eccessi. L’estate è bella. E’ libertà, evasione, brio, trasgressione e innanzitutto divertimento. Si esagera. Fa parte della stagione e dell’età. Tutti,  a 16 anni e dintorni, soprattutto di questi periodi, combinano bravate di ogni genere. Poi,  col crescere, sopravvivono solo i  ricordi e al pensiero di quei momenti non resta che riderci su. 
Ma anche questa cuccagna merita un limite. Difficile da percepire, si sa, ma basta darsi una regolata. Non serve bere fino allo stremo per piacerre ai ragazzi, oppure, nel senso opposto, per conquistare l’amica più bella della comitiva. Se si è storditi, se si perde il controllo di se stessi e il lume della ragione, la gioia è effimera, virtuale. Non si ha nemmeno la forza per godersela. E dopo, nel migliore dei casi, si sta male. Malissimo. Psicologicamente e fisicamente. Un prezzo troppo caro per una felicità che non esiste.
E allora vivete, divertitevi, godetevi quest’estate facendo in modo che sia indimenticabile. Ma pensate al benessere, a voi stessi. E non all’autodistruzione. Ci sono le spiagge, il mare, le discoteche, le passeggiate e tanta buona musica. E se vi avanza un po’ di tempo, perché no: provate anche a leggervi un bel libro. Quello sì che fa volare.

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