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Una Spagna a stelle e strisce

Proprio nel giorno in cui il Presidente della Federcalcio Abete non nasconde le sue preoccupazioni: “Dobbiamo tornare protagonisti, non solo con la Nazionale ma anche con i club in Europa. Altrimenti tra due anni perderemo una squadra in Champions League. Il calcio tedesco sta per superarci. Un’altra stagione magra come quella appena passata e per loro è fatta. Dietro inglesi e spagnoli poi ci sarebbero loro”. E proprio mentre le grandi del nostro campionato devono subire gli assalti dei club stranieri, rischiando di  perdere le migliori stelle e quindi di vedere ridimensionate le proprie ambizioni, arriva dal Sudafrica una sorprendente notizia: l’imbattibile Spagna, reduce da 15 successi di fila, cade in semifinale sotto i colpi degli Usa, partiti nettamente sfavoriti alla vigilia. Un 2 a 0 che lascia poco spazio alle recriminazioni e che premia l’impegno, l’intensità e l’agonismo degli yankee.
Il bel gioco non sempre paga e il calcio, si sa, non è mai una scienza esatta. Ciò, comunque, non può certo regalarci attenuanti. Ma invita a riflettere: sul campo  può accadere di tutto.
E, come si diceva una volta, la palla è davvero rotonda. In attesa di scoprire quale sarà la rivale degli States in finale (stasera il Brasile contro il Sudafrica), siamo già in grado di poter prevedere per l’anno prossimo un mondiale ricco di sorprese. Quindi è inutile deprimersi. Se anche la Spagna fa una magra figura dopo tanti trionfalismi, vuol dire che in fin dei conti fra 12 mesi tutto è ancora possibile.

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