Archivio Attualità

Tarallucci e vino

Sarà per colpa della peggior crisi economica che il Giappone registra dal 1974, sarà il sole primaverile che illumina Roma o sarà semplicemente che il vino italiano è tra i nettari più prelibati al mondo: sta di fatto che Shoichi Nakagawa, ministro delle finanze giapponese, si è presentato alla conferenza stampa di fine vertice del G7 a Roma, in uno stato di tipica alterazione alcolica. Palpebre calanti, parole biascicate e interventi poco chiari, uno dei quali in risposta ad una domanda non rivolta a lui.

Insomma il ministro l’ha combinata grossa. In patria l’opposizione chiede le dimissioni immediate dall’incarico, che comunque non varrebbero la pietosa figura sul piano internazionale provocata dal “vizietto” di Nakagawa. Eh si, sembrerebbe infatti che la passione “enologica” del ministro sia nota da tempo, tanto che l’ex premier Yoshiro Mori ha dichiarato, commentando l’accaduto, che in passato aveva discusso di questo problema con il diretto interessato, suggerendogli di “stare ben attento durante occasioni del genere”.

Venti di tempesta attendo quindi il ministro al rientro in patria, che dal canto suo ha comunque provato a discolparsi, accusando della debacle i farmaci assunti poco prima per combattere una forma molto ostica di raffreddore. Ha aggiunto inoltre che a pranzo ha, sì, sorseggiato del vino, ma non finendone nemmeno un bicchiere: insomma, praticamente un astemio.

Intanto a dispetto della vicina Cina, in cui la censura governativa applicata alla Rete non permette ai naviganti di accedere a molti contenuti, in Giappone impazza il video del misfatto, che su You Tube risulta essere tra i più cliccati e le Tv ripropongono praticamente in loop.

Nakagawa è, tuttavia, in ottima compagnia visto che durante il G8 del 2007, il presidente francese Nicolas Sarkozy si presentò ai giornalisti dopo un colloquio privato con Putin visibilmente alterato e in difficoltà (http://www.youtube.com/watch?v=1uxb0JHqzlA). La colpa quella volta venne data alla vodka russa offerta in segno di amicizia e al di là di qualche polemica la vicenda si concluse in breve tempo.

Da come si stanno mettendo le cose però, sembra  che per il ministro nipponico la questione difficilmente finirà in una bolla di sapone o, come sembra più opportuno, “a tarallucci e vino”.

Riguardo l'autore

vocealta