Lui è Lucio, assoluto protagonista dell’ottavo di Champions disputato mercoledì sera a San Siro. Straordinario, incontenibile. In una parola: gladiatore. I muscoli e i nervi della squadra sono tra i i suoi piedi, il suo fiato e la sua personalità.
Due perle di Milito e Cambiasso regalano il successo ai ragazzi di Mourinho. Ma se i milanesi sono ancora in corsa, e potranno giocarsi a Londra la qualificazione, il merito è soprattutto di questo brasiliano anomalo, poco elegante e tanto concreto. Uno che bada solo al sodo e con la sua inesauribile forza fisica e mentale respinge quasi da solo gli assalti di un grande Chelsea.
E’ infatti il team allenato da Ancelotti a fare la partita. Nonostante il vantaggio immediato dei padroni di casa. I londinesi sono tenere palla a terra e farla girare, il centrocampo interista soccombe presto al talento e alle idee dei Blues. Ci pensa quindi la difesa, governata dall’ottimo difensore verdeoro, a contenere i danni e a rendere quasi sterile la supremazia inglese.
Secondo tempo a Stamford Bridge. Inutile sottolineare che servirà un altro Super Lucio. E’ lui l’arma segreta di un’Inter non bella e vincente.