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Sognando l’Europa ad occhi aperti

Dalla Liguria alla Sicilia. Passando per l’Emilia, la Puglia, la Sardegna e la Capitale. Un giro lungo un Paese, che ha benedetto con la sua effimera gloria tante tifoserie e tante città. Prima di ripartire, senza troppi convenevoli, verso un’altra meta.
La stagione 2009/2010 è fatta così. Cambia repentinamente i suoi protagonisti. Non lascia punti di riferimento, mescola velocemente le carte e distribuisce in modo quasi democratico gioie e dolori. L’autunno ha fatto esultare, dopo anni di anonimato e di Serie B, le signore di Genova, poi ha ridato lustro al Parma dei miracoli e fatto sognare, in pieno inverno, le Cenerentola Bari e Cagliari. Succesivamente, la luce si è soffermata sul Cupolone. Dopo un’estate di paure e delusioni, la Roma si è accesa nelle prime settimane gelide del 2010, puntando nel silenzio addirittura al tricolore. Questo timido accenno di primavera porta invece alla ribalta il Palermo di Delio Rossi, corsaro a Torino e ora quarto in classifica. Sì, nell’Europa tanto distante e tanto adorata. Un’impresa, quasi un miracolo. Se si pensa ai travagliati inizi di Zenga e alla deprimente classifica di qualche mese fa. Nel posticipo, però, Miccoli – con un gol da manuale del calcio – sembrava quasi il suo idolo Diego. Ma piccoli Maradona a parte, è stata la compattezza e il coraggio dei siciliani a fare davvero la differenza e a catapultarli così nel sogno champions. Il Palermo ha avuto un vantaggio: la sue ascesa, culminata nel trionfo piemontese, ha radici lontane. Fatta di piccoli grandi successi, conquistati domenica dopo domenica e per loro fortuna quasi offuscati dai media.
Adesso non c’è più scampo. Il mondo si è accorto del gioiello rosanero. E prima che la gloria cominci a fare un altro giro, fondamentale sarà mantenere  occhi aperti e nervi saldi. Significativo il commento di Rossi nel dopo partita: “Per far segnare i nostri tifosi non dobbiamo dormire noi”.

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