Archivio Attualità

Se il Pdl cala il tris

Insieme alle riforme di Scuola, Università e Pubblica Amministrazione, il Federalismo Fiscale può rappresentare il punto cardine della svolta politica, economica e sociale di un intero Paese. La vittoria di Berlusconi e del centrodestra potrà trovare la definitiva legittimazione e consacrazione storica attraverso la realizzazione di questi tre interventi, sempre più apprezzati anche dall’opinione pubblica, che dopo decenni di eccessi pubblici sta ritrovando un forte senso di responsabilità.
Se su i primi due punti la maggioranza ha saputo fare fronte comune e promuovere, in  maniera compatta, le iniziative del Governo, un po’ più complicata è la questione inerente la riforma federale. Non è forse un problema, come molti credono,  dovuto solo a tentennamenti e dubbi interni sulla bontà dell’intervento, ma tutto nasce probabilmente da un grosso equivoco: la Lega, presentandosi in questi anni come grande e incontrastata paladina del tema, ne ha allo stesso tempo monopolizzato la paternità. Per tale motivo, agli occhi di addetti ai lavori e semplici elettori il Federalismo appare più come una semplice rivendicazione politica di un partito, che un punto fondamentale nel programma di governo del centrodestra.
Il Popolo della Libertà, prossimo alla luce, non può farsi sfuggire questa opportunità. Il nuovo soggetto dovrà farsi promotore,  insieme agli alleati, della riforma. Senza subirne, nello specifico,  una certa sudditanza.
E’ inutile sottolineare che il Federalismo Fiscale non appartiene al nord, ma si tratta invece di un nuovo importante sistema che,  in questo delicato periodo di crisi, introduce in Italia concetti chiave come la responsabilità e la trasparenza. In linea con le altre due riforme citate prima – Istruzione e PA – l’obiettivo principale è quello di evitare sprechi, clientelismi ed inefficienze. Antichi problemi che attanagliano da sempre il nostro Paese possono essere quindi risolti grazie allo spirito riformista e decisionista di chi ci governa ora.
Ma il neonato Pdl dovrà cominciare, a riguardo, ad assumere un atteggiamento attivo e non passivo. Cercando di essere più forte di vecchi giochi politici e degli interessi delle solite lobbies locali.

 

Riguardo l'autore

vocealta