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Scappa l’Inter, riparte il Milan

L’Inter trova la serata perfetta e inventa la prima fuga. A Marassi travolge il Genoa con 5 gol (uno più bello dell’altro) e stacca, per la prima volta in questa stagione, le dirette inseguitrici. Si tratta di un piccolo capolavoro sportivo, considerando le pesanti assenze tra gli uomini di Mourinho (Milito ed Eto’o su tutti) e la qualità della prova collettiva. Resta da capire se è solo una fiammata (come quella del Derby) o l’inizio di un nuovo corso nerazzurro.
Un plauso particolare va alla Fiorentina di Prandelli, corsara a Torino e vicina alla vittoria contro una Juventus poco brillante. I Viola, ormai è chiaro, sognano lo scudetto, i bianconeri invece vivono una piccola crisi di gioco e personalità. Dopo gli elogi di inizio stagione, nel mirino ci finisce l’astro nascente della panca Ciro Ferrara. Tutta colpa della sua inesperienza?
Una cosa è certa: dopo i ripetuti passi falsi delle ultime settimane, al giovane napoletano non sarà più concesso fallire. I 50 milioni spesi in estate obbligano la squadra ad essere super competitiva.
Nella domenica pomeriggio acuti di Bari e Atalanta, ennesima buona prestazione del Parma (in classifica tra le grandi) e vittoria emozionante a San Paolo del nuovo Napoli di Mazzarri. La capolista Samp cede il primato ai campioni d’Italia in carica, causa pareggio all’Olimpico contro la Lazio. Partita viziata, però, da dubbie interpretazioni arbitrali che fanno infuriare i doriani. Resta buona e fa ben sperare la condizione generale degli uomini di Del Neri.
Gli episodi arbitrali condizionano, a quanto pare, anche il posticipo di lusso tra Milan e Roma. Ma quella di San Siro è una partita particolare: nel primo tempo giallorossi solidi in difesa e sciuponi in avanti (grazie anche a un buon Dida), nel secondo rossoneri arrembanti. A fare la differenza il solito Ronaldinho, che da ectoplasma si trasforma nel talento che è: realizza il rigore e inventa un assist al bacio per Pato. Leonardo felice, per la prima volta, come una Pasqua. Torna il Milan vincente ma non c’è troppo tempo per festeggiare. Mercoledì si va tutti a Madrid. E il Real fa paura solo a nominarlo.

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