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Salvalaggio, una carriera al massimo

Si è spento la scorsa notte a Roma, all’età di 76 anni, il noto giornalista e scrittore Nantas Salvalaggio.
La sua lunga e prestigiosa carriera è stata segnata da un evento che ha fatto storia, ovvero la dura polemica con Vasco Rossi. Il fatto risale al lontano 1980, agli inizi dell’ascesa di una delle più grandi rockstar italiane. Salvalaggio all’epoca criticò duramente Vasco, i suoi eccessi e la sua immagine di maledetto. In un articolo pubblicato sulla rivista Oggi scrisse: “Il divo di questo “complesso”, che più complessato di così si muore, è un certo Vasco. Vasco de Gama? Ma no, Vasco Rossi…per descriverlo mi ci vorrebbe la penna di un Grosz, di un Maccari: un bell’ ebete, anzi un ebete piuttosto bruttino, malfermo sulle gambe, con gli occhiali fumè dello zombie, dell’ alcolizzato, del drogato “fatto”. Unico dubbio, e se fingeva? E se alcolizzato o drogato non era per niente?”.
Il rocker di Zocca rispose agli attacchi attraverso il celebre brano sanremese del 1982 Vado al Massimo: “Voglio vedere se là davvero si può volare senza rischiare di cadere..d’incontrare sempre…sempre quel tale. Quel tale che scrive sul giornale”.
Questo ovviamente non basta per descrivere la vita professionale del giornalista nato a Venezia nel 1923. E’ stato corrispondete delle più importanti testate italiane (Epoca e Corriere della Sera), ma soprattutto fondatore e primo direttore, fino al 1965,  di Panorama. Tra i suoi più grandi scoop figura senza dubbio l’intervista a un mostro sacro del cinema del calibro di Marylin Monroe.
Da scrittore può vantare invece una serie infinita di riconoscimenti, tra cui spicca il Premio Strega del 1986 grazie all’opera “Fuga da Venezia”.
Negli ultimi anni della carriera ha collaborato con le emittenti Radio Radio e Radio Tv nella veste di opinionista.

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