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Sale la febbre da Derby

Sale l’attesa per il derby più anomalo della storia.
Atipico per la data (siamo ancora in piena estate) e non solo: è la prima stracittadina senza il capitano rossonero Maldini, protagonista indiscusso degli ultimi 20 anni del calcio italiano.
E’ un derby inconsueto perché alla seconda giornata le squadre non possono essere ancora pronte ad affrontare una sfida del genere. Manca la condizione fisica. E la tensione mentale ed emotiva  non ha sicuramente raggiunto i livelli ottimali.
Ma una cosa è certa: non sarà un’amichevole.
E la vigilia è come tutte le altre: piena zeppa di pronostici, polemiche, speranze, gufi e sfottò.
Dopo l’intenso precampionato, non c’erano troppi dubbi sul favorito. E’ bastata la prima giornata a capovolgere le cose.
I rossoneri hanno ritrovato a Siena, in un colpo solo, Pato, Ronaldinho e la fiducia nei loro mezzi. Oltre a una discreta condizione atletica.
L’Inter, dopo le tante vittorie estive, ha invece ceduto il passo: lenta e impacciata nella prima pomeridiana di San Siro contro il Bari.
Ma il derby, come sempre, non può avere pronostici. Fa parte del suo modo di essere. E del suo fascino.
Inutile sottolineare che tutto può davvero accadere. Ancora di più se si gioca tra fette di anguria e sotto la morsa di 40 gradi.

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