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Qualcosa di liberale

In un film risalente ai rampanti anni ‘90, il noto attore e regista Nanni Moretti interpretava un militante che, dinanzi all’ennesimo talk show passato alla tv, invitava il leader di quel (e forse anche questo) centrosinistra a dire, appunto, qualcosa di sinistra.
E’ diventato un tormentone, non solo mediatico ma anche politico. Che ha contribuito ad alimentare il mito e allo stesso tempo il declino dell’ex  presidente del consiglio Massimo D’Alema.
Adesso il tutto si ripete, ma dall’altra parte. Con importantissimi distinguo però: non ci sono Nanni Moretti azzurri e nemmeno quel senso di “disperazione” che attanagliava il protagonista del film. Il premier ha un consenso ancora molto alto, ma da più parti e in modo più o meno evidente si invoca l’inizio di una nuova fase. Dopo la crisi, che non ha permesso al governo di intervenire secondo vecchi ideali e priorità, si spera nella grande svolta. Quella caratterizzata da una liberalizzazione del sistema economico.  
Silvio Berlusconi raccoglie l’invito e prevede “il taglio graduale dell’Irap, fino alla sua soppressione”. Una delle tasse più odiate di sempre.
No, del tutto prevedibile, dei sindacati. Confindustria invece coglie subito la palla al balzo: “Condividiamo che l’Irap vada ridotta e in prospettiva eliminata”.  
La politica economica del quarto governo Berlusconi, come già sottolineato nei giorni scorsi, è a un punto cruciale. La querelle sul posto fisso sembra fare da spartiacque tra la fase di emergenza e quella nuova, tesa a costruire un altro sistema Italia.
Come tutti i radicali cambiamenti, anche questo, a quanto pare, non sarà indolore. Indiscrezioni giornalistiche parlano di un Tremonti addirittura vicino alle dimissioni, causa divergenze di opinioni (Banca del Mezzogiorno in testa) con una parte consistente del Pdl.
Tocca, manco a dirlo, di nuovo al premier trovare la quadratura del cerchio e non perdere troppo tempo.
E’ il governo del fare. Quello che, anche in economia, potrebbe (e speriamo vorrebbe) tornare ad essere davvero liberale.

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