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Povero Diavolo

Altra serata amarognola per le italiane impegnate in Champions Leage. La Juventus si accontenta del pari nella tana del Bayern, il Milan cade addirittura in casa con lo Zurigo, sotto un colpo di tacco al volo dell’incredulo difensore finlandese Tihinen.
Procediamo con ordine: quello di San Siro è, paradossalmente, il miglior Milan della gestione Leonardo. Anche meglio di quello ammirato a Marsiglia, perché non c’è il cinismo della grande squadra ammirato in Francia ma una intensità di gioco e freschezza atletica mai viste sino a questo momento. Il gol bello e fortunato degli svizzeri arriva dopo soli 10 minuti. Ma poi è il Diavolo a comandare la gara e a creare tante occasioni da rete, soprattutto nella ripresa, sciupate da Inzaghi  Dinho e Pato. Non è certo il Milan spumeggiante degli anni d’oro, ma meriterebbe di sicuro il pareggio. La fortuna però volta le spalle a Leonardo e i suoi e i due legni colpiti nel finale di gara strozzano in gola la voglia di rivalsa rossonera.
Vince invece la noia all’Allianz Arena di Monaco. Poco spettacolo e molta tattica bloccano il risultato sullo 0 a 0. Bianconeri bravi a contenere e ad addormentare gli avversari. Ma troppo poco intraprendenti da metà campo in poi.
Il bilancio delle nostre squadre nel torneo più importante d’Europa è ancora deficitario. Dopo due turni: 4 pari, 2 vittorie e 2 sconfitte. La situazione nei gironi non è proprio delle migliori: la Juventus è terza alle spalle di Bayern e Bordeaux, il Milan è a tre punti dall’inarrivabile Real e a pari merito con lo Zurigo (la squadra da battere per approdare agli ottavi).  Stesso discorso per la Fiorentina, a tre punti dalla testa, ma col vantaggio – rispetto ai milanesi – di aver battuto il Liverpool (che a quanto pare è la diretta rivale). Inter messa maluccio nel Girone F: terza con soli 2 punti, dietro Barcà e Dinamo. Proprio nel doppio turno con gli ucraini i nerazzurri si giocheranno una grossa fetta di qualificazione.
Nulla è ancora compromesso e nei vari raggruppamenti vige ancora un forte equilibrio. Ma il primato nei gironi è francamente un miraggio per tutte le italiane.

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