Pdl e nuove generazioni. Rinnovamento della classe politica italiana. Temi che meritano un doveroso approfondimento. Se ne discute, ma mai abbastanza.
Stefano Maggiani, vice coordinatore nazionale della Giovane Italia, su A Voce Alta sottolinea l’importanza del cambiamento: “Penso che occorra un serio e concreto ricambio generazionale, penso che occorrano uomini nuovi per risolvere i nuovi problemi della società, penso che noi giovani abbiamo l’obbligo di non fermarci alle prime difficoltà e che dobbiamo conquistarci i posti che meritiamo, penso che anche gli adulti e quelli che hanno già dato tanto alla nostra società potrebbero farci un po’ di spazio. E il Popolo della Libertà, il nuovo grande partito degli italiani, ha il dovere oggi di diffondere un segnale chiaro e di cavalcare il cambiamento, invece di subirlo”
“Da tempo – prosegue il dirigente del movimento giovanile Pdl – rifletto insieme a tanti amici, con i quali ho condiviso il mio percorso, che sia arrivato il momento in cui la generazione cresciuta all’ombra degli attuali esponenti politici trovi il meritato spazio e possa affermarsi definitivamente nel panorama nazionale”.
Negli anni di Forza Italia, una generazione di giovani promesse è nata, cresciuta e ha oramai raggiunto il giusto grado di maturità: “I ragazzi che un tempo si ritrovavano a Roma e in ogni posto del paese per sostenere ed affermare le idee di una nuova politica, di un nuovo senso d’intendere l’impegno per lo Stato e per la propria gente, quei ragazzi che professavano gli ideali di democrazia e di libertà, alla luce di nuove ed importanti riforme, sono cresciuti. Oggi sono professionisti, amministratori, imprenditori affermati”.
Ma non sempre, purtroppo, il merito e l’impegno vengono premiati: “Nonostante gli anni di onorato servizio, vengono spesso emarginati per far spazio a personaggi decisamente ‘curiosi’, vere e proprie meteore che non hanno alcuna appartenenza né militanza”.
Nulla da eccepire sulle scelte che riguardano luminari del diritto, dell’economia, della medicina o di altre discipline, “che portano un contributo di professionalità ed esperienza”. Ma, secondo Maggiani, in merito ad altre scelte ci sarebbe tanto da discutere.
“La mia riflessione – prosegue il giovane avvocato molisano di origini toscane – non vuole giudicare nè tantomeno criticare nessuno. Però è giunto il momento che qualcuno rilevi lo stato delle cose ed inizi a pensare ad un serio e ponderato ricambio generazionale politico ed amministrativo nel pieno rispetto dei ruoli e delle persone. E’ il momento in cui il Partito deve selezionare e scegliere i migliori, in campo dobbiamo mettere i più forti, i raccomandati oggi non servono, tanto per loro lo spazio si troverà sempre”.
E aggiunge: “Si vince con la qualità degli uomini e delle idee e proprio questo è il momento di investire sulle risorse umane migliori, è il Paese che ce lo chiede. Sono troppi gli amici e le amiche bravissimi che vedo relegati in panchina o addirittura in tribuna, è il momento di iniziare un serio tavolo di confronto interno per mettere in evidenza le nostre potenzialità”.
Come dovrebbe comportarsi ora il vertice del partito?
“Prenda atto diligentemente del reale patrimonio umano su cui è arrivato il momento di scommettere. Mi sento sereno nel dire che potrei fare moltissimi nomi di nostri ragazzi che potrebbero rappresentare egregiamente il Popolo della libertà nelle istituzioni e che meriterebbero la giusta ribalta mediatica. Ragazzi e ragazze capaci di dialogare con la gente e, sopratutto, di trasmettere idee innovative e buoni valori”.
Dalle parole ai fatti. A marzo la possibilità di lanciare un segnale forte e chiaro: “Le imminenti elezioni regionali rappresentano una prima e importante occasione per attuare quel rinnovamento che è alla base dei valori e dei principi del Popolo della Libertà. Spero che il mio appello possa essere inteso nel modo migliore e possa essere attuato con l’intelligenza e la sensibilità che i nostri dirigenti nazionali hanno sempre dimostrato anche nei momenti più delicati”.
Stefano Maggiani, vice coordinatore nazionale della Giovane Italia, su A Voce Alta sottolinea l’importanza del cambiamento: “Penso che occorra un serio e concreto ricambio generazionale, penso che occorrano uomini nuovi per risolvere i nuovi problemi della società, penso che noi giovani abbiamo l’obbligo di non fermarci alle prime difficoltà e che dobbiamo conquistarci i posti che meritiamo, penso che anche gli adulti e quelli che hanno già dato tanto alla nostra società potrebbero farci un po’ di spazio. E il Popolo della Libertà, il nuovo grande partito degli italiani, ha il dovere oggi di diffondere un segnale chiaro e di cavalcare il cambiamento, invece di subirlo”
“Da tempo – prosegue il dirigente del movimento giovanile Pdl – rifletto insieme a tanti amici, con i quali ho condiviso il mio percorso, che sia arrivato il momento in cui la generazione cresciuta all’ombra degli attuali esponenti politici trovi il meritato spazio e possa affermarsi definitivamente nel panorama nazionale”.
Negli anni di Forza Italia, una generazione di giovani promesse è nata, cresciuta e ha oramai raggiunto il giusto grado di maturità: “I ragazzi che un tempo si ritrovavano a Roma e in ogni posto del paese per sostenere ed affermare le idee di una nuova politica, di un nuovo senso d’intendere l’impegno per lo Stato e per la propria gente, quei ragazzi che professavano gli ideali di democrazia e di libertà, alla luce di nuove ed importanti riforme, sono cresciuti. Oggi sono professionisti, amministratori, imprenditori affermati”.
Ma non sempre, purtroppo, il merito e l’impegno vengono premiati: “Nonostante gli anni di onorato servizio, vengono spesso emarginati per far spazio a personaggi decisamente ‘curiosi’, vere e proprie meteore che non hanno alcuna appartenenza né militanza”.
Nulla da eccepire sulle scelte che riguardano luminari del diritto, dell’economia, della medicina o di altre discipline, “che portano un contributo di professionalità ed esperienza”. Ma, secondo Maggiani, in merito ad altre scelte ci sarebbe tanto da discutere.
“La mia riflessione – prosegue il giovane avvocato molisano di origini toscane – non vuole giudicare nè tantomeno criticare nessuno. Però è giunto il momento che qualcuno rilevi lo stato delle cose ed inizi a pensare ad un serio e ponderato ricambio generazionale politico ed amministrativo nel pieno rispetto dei ruoli e delle persone. E’ il momento in cui il Partito deve selezionare e scegliere i migliori, in campo dobbiamo mettere i più forti, i raccomandati oggi non servono, tanto per loro lo spazio si troverà sempre”.
E aggiunge: “Si vince con la qualità degli uomini e delle idee e proprio questo è il momento di investire sulle risorse umane migliori, è il Paese che ce lo chiede. Sono troppi gli amici e le amiche bravissimi che vedo relegati in panchina o addirittura in tribuna, è il momento di iniziare un serio tavolo di confronto interno per mettere in evidenza le nostre potenzialità”.
Come dovrebbe comportarsi ora il vertice del partito?
“Prenda atto diligentemente del reale patrimonio umano su cui è arrivato il momento di scommettere. Mi sento sereno nel dire che potrei fare moltissimi nomi di nostri ragazzi che potrebbero rappresentare egregiamente il Popolo della libertà nelle istituzioni e che meriterebbero la giusta ribalta mediatica. Ragazzi e ragazze capaci di dialogare con la gente e, sopratutto, di trasmettere idee innovative e buoni valori”.
Dalle parole ai fatti. A marzo la possibilità di lanciare un segnale forte e chiaro: “Le imminenti elezioni regionali rappresentano una prima e importante occasione per attuare quel rinnovamento che è alla base dei valori e dei principi del Popolo della Libertà. Spero che il mio appello possa essere inteso nel modo migliore e possa essere attuato con l’intelligenza e la sensibilità che i nostri dirigenti nazionali hanno sempre dimostrato anche nei momenti più delicati”.