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Lo sceicco dal basso profilo su Facebook

Sarà per la crisi economica, sarà che non tutti i leader arabi hanno manie di grandezza, ma lo sceicco di Dubai Mohammed Bin Rashid Al Maktoum non ha bisogno di creare un network come Al Jazeera per mettere il suo emirato sulla mappa del mondo che conta e comunicare con le masse arabe. Basta semplicemente un profilo su Facebook. Mentre la maggior parte dei regnanti arabi comunica all’esterno con il contagocce, per il primo ministro di Dubai, ogni piccolo medium è utilizzabile per i suoi messaggi. Oltre al suo sito personale http://sheikhmohammed.ae, lo sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum dispone di un profilo su facebook e uno su twitter. E vanno anche alla grande.
Pochi giorni fa il quotidiano Gulf News ha annunciato che per via di un immaginabile elevato flusso di richieste di amicizie sul profilo dello sceicco, i fan avranno accesso alle foto, agli slogan, agli spostamenti, alle poesie che lui stesso scrive, su una nuova pagina appositamente strutturata per soddisfare la domanda dei fan. “Oltre a ringraziarvi per le richieste di amicizia” cita una nota scritta dallo sceicco, “v’informo che per accontentarvi tutti, presto questo sito sarà spostato su una public page più spaziosa”. Lo sceicco è approdato su facebook in giugno. Attualmente ha 77mila amici. Contrariamente alla maggioranza dei regnanti arabi, a Mohammed Bin Rashid Maktoum piace comunicare e parlare di sé. Secondo il suo profilo Facebook, i suoi libri preferiti sono “The Story of My Experiments With Truth ” di Mohandas Karamchand Gandhi; “Il Profeta” di Kahlil Gibran; “Guerra e Pace” di Leo Tolstoy. Come orientamento religioso, lo sceicco si definisce musulmano, ma afferma anche di onorare tutte le religioni e di rispettare tutte le persone indipendentemente dalla loro fede.
Nella sezione occupazione, si definisce quasi con modestia Vice President and Prime Minister of the UAE and Ruler of Dubai. Interessanti le sue noti personali. E’ un appassionato di sport, gli piacciano i cavalli e le gite nel deserto con la famiglia. Adora la poesia. Di sé scrive: “sono cresciuto in una famiglia che credeva nell’importanza del servizio pubblico visionario e filantropo e ogni giorno cerco di seguire questi valori. Credo nell’importanza di incoraggiare i giovani a diventare leader nei loro campi di competenza, e spero di avere un effetto positivo sugli altri, soprattutto sui giovani”. L’utilizzo dei social network da parte dello sceicco non è una passione estiva. Il suo rapporto con i media va ben oltre la comunicazione a senso unico, dove lui scrive e gli altri leggono. In aprile, lo sceicco ha risposto a decine di domande via internet in due occasioni: la prima in un forum con domande fatte dai cittadini e il secondo con domande inoltrate dai giornalisti. Le domande più frequenti riguardavano good governance, e i parametri di trasparenza delle risorse giacenti nelle casse degli emiri.
Perché tanta attenzione da parte di Mohammed Bin Rashid nei confronti dei social network? Lui, come del resto gli altri leader arabi, hanno sempre più bisogno di rimanere in contatto con la popolazione per mantenere il loro status di leader non eletti. Il Medio Oriente è un mondo giovane governato da leader vecchi. I social network sono dei media che permettono di costruire delle relazioni di fiducia con quella parte della popolazione la cui maggioranza ha meno di 25 anni. Non sarebbe poi casuale anche il fatto che gli utenti dei social network arabi siano l’8,3% del totale mondiale. In altre parole,quasi un decimo dei profili su Facebook è di un ragazzo o una ragazza che vive in Medio Oriente. L’Egitto vanta 1,82 milioni di profili. L’Arabia Saudita 920.000, gli Emirati 840.000, il Libano 680.000, la Giordania 490.000, il Kuwait 220.000 e il Qatar 160.00.
Per quanto riguarda la penetrazione internet in Medio Oriente, il 23,3% della popolazione ha accesso alla rete. In Inghilterra e in Usa la percentuale supera il 70%. In Egitto, che è il paese più popolato del mondo arabo, solo il 12,9% della popolazione ha accesso a Internet. In Arabia Saudita il 22.7%. Gli Emirati arabi, incluso Dubai, la penetrazione web è del 42,9%.
Evidentemente il bisogno di comunicare la propria esistenza nel mondo trascende le frontiere degli stati, le barriere linguistiche, di censo e di religione. In ogni momento nel cyber spazio si creano unioni fra mondi diversi e i leader arabi, i più illuminati, hanno anche trovato un medium che gli permette di essere una nuova icona o l’idolo dei giovani e mantenere così il loro status quo (Da IlSole24Ore).

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