Mercoledì sera l’Italia chiude la fase qualificazioni ospitando a Parma la nazionale di Cipro. Dopo il pareggio quasi rocambolesco con i “verdi” del Trap e la promozione ottenuta, per gli azzurri sarà una parata. Forse.
L’entusiasmo per aver agguantato il Sudafrica in anticipo è stato presto offuscato da discussioni e polemiche che riguardano il futuro della squadra e del suo allenatore. Lippi, secondo i soliti bene informati, tornerà alla Juve, dietro una scrivania. Solo dopo, ovviamente, la missione mondiale di giugno.
Il Dna bianconero del Ct, quindi, crea qualche malumore in tutti quei tifosi che per principio non sopportano la Vecchia Signora. Dipenderà, ancora una volta, tutto dai risultati: se l’allenatore compierà in Africa un altro miracolo, il suo passato e forse futuro juventino passeranno in secondo piano. E’ il calcio, bellezza.
Poi si discute sulla rosa: al centro dell’attenzione sempre lui, Antonio Cassano. Ma per il talento barese l’azzurro appare sempre più lontano. Secondo le ultime indiscrezioni giornalistiche, infatti, l’oriundo Amauri sembra avere maggiori chance rispetto al fantasista doriano. Nel suo ruolo poi c’è già Giuseppe Rossi, uno dei pupilli del tecnico viareggino. Dando un’occhiata alla storia calcistica del Ct, si scopre che i numero 10 non sono proprio i suoi preferiti: meglio la costanza di rendimento, la forza atletica, la concretezza e la predisposizione al sacrificio, rispetto ad una ingestibile fantasia. Questioni tattiche e non solo: Lippi, come è già accaduto in Germania, è il leader incontrastato del gruppo. Calciatori dall’eccessivo carisma, quindi, o si adattano alle regole o restano fuori dai giochi. Questa, sino adesso, è stata una strategia vincente.
Ma si dibatte anche sul possibile ingresso di altri Jolly: Francesco Totti, Alessandro Nesta, Alex Del Piero, Luca Toni e Fabio Quagliarella. Forse uno, tra questi, ce la farà.
Non ci saranno, probabilmente, grandi stravolgimenti. Marcello Lippi è fatto così: se crede in qualcosa, la porta avanti fino alla fine.
L’entusiasmo per aver agguantato il Sudafrica in anticipo è stato presto offuscato da discussioni e polemiche che riguardano il futuro della squadra e del suo allenatore. Lippi, secondo i soliti bene informati, tornerà alla Juve, dietro una scrivania. Solo dopo, ovviamente, la missione mondiale di giugno.
Il Dna bianconero del Ct, quindi, crea qualche malumore in tutti quei tifosi che per principio non sopportano la Vecchia Signora. Dipenderà, ancora una volta, tutto dai risultati: se l’allenatore compierà in Africa un altro miracolo, il suo passato e forse futuro juventino passeranno in secondo piano. E’ il calcio, bellezza.
Poi si discute sulla rosa: al centro dell’attenzione sempre lui, Antonio Cassano. Ma per il talento barese l’azzurro appare sempre più lontano. Secondo le ultime indiscrezioni giornalistiche, infatti, l’oriundo Amauri sembra avere maggiori chance rispetto al fantasista doriano. Nel suo ruolo poi c’è già Giuseppe Rossi, uno dei pupilli del tecnico viareggino. Dando un’occhiata alla storia calcistica del Ct, si scopre che i numero 10 non sono proprio i suoi preferiti: meglio la costanza di rendimento, la forza atletica, la concretezza e la predisposizione al sacrificio, rispetto ad una ingestibile fantasia. Questioni tattiche e non solo: Lippi, come è già accaduto in Germania, è il leader incontrastato del gruppo. Calciatori dall’eccessivo carisma, quindi, o si adattano alle regole o restano fuori dai giochi. Questa, sino adesso, è stata una strategia vincente.
Ma si dibatte anche sul possibile ingresso di altri Jolly: Francesco Totti, Alessandro Nesta, Alex Del Piero, Luca Toni e Fabio Quagliarella. Forse uno, tra questi, ce la farà.
Non ci saranno, probabilmente, grandi stravolgimenti. Marcello Lippi è fatto così: se crede in qualcosa, la porta avanti fino alla fine.