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L’identità appartiene al popolo. Non agli intellettuali

“In tutta la vicenda dei minareti, delle religioni, dell’immigrazione e della stessa cittadinanza occorre un gran senso dell’equilibrio che è il contrario degli sbandamenti di opposto segno che vediamo emergere in vari settori del nostro sistema politico”. Il presidente dei Deputati Pdl,  Fabrizio Cicchitto, è  intervenuto così sul caso politico del momento.
E ha aggiunto: “La libertà religiosa è uno dei tratti fondamentali dell’Occidente. Quindi l’edificazione di centri di culto di qualunque religione va certamente regolata e governata ma non può essere in via di principio vietata, altrimenti si cadrebbe nello stesso vizio integralista che caratterizza larga parte dell’islamismo che non consente reciprocità. Comunque sul tema condividiamo la posizione assunta dalla Chiesa cattolica. Un atteggiamento aperto in materia non vuol dire far cadere la guardia sull’eventuale eccesso di proliferazione di moschee o sulla trasformazione di luoghi di culto in sedi di proselitismo per il fondamentalismo e il terrorismo”.
“Il risultato referendario in Svizzera – ha invece affermato Margherita Boniver – che ha detto ‘no’ alla moltiplicazione dei minareti è un segnale che può essere letto da angolazioni diverse”  
“Giudico positivo  – ha proseguito il deputato Pdl – il forte senso di appartenenza e l’orgoglio delle proprie radici religiose e culturali: proprio quello che in genere manca all’Europa”.
Secondo Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali, il referendum ha il merito “di avere messo in luce che ormai la coscienza del valore irrinunciabile della nostra identità e della nostra cultura è custodita dal popolo e non dagli intellettuali, specialmente quelli che ritengono il popolo bisognoso di essere guidato e convinto della relatività di ogni cultura”.

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