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Le parole di fede del cardinal Siri

Le edizioni Fede&Cultura hanno pubblicato un preziosissimo volume di omelie del cardinal Giuseppe Siri, fino ad oggi inedite. Un testo particolarmente utile in questa stagione di ritorno allo studio della figura e del pensiero dell’arcivescovo di Genova, figura cardine della Chiesa Cattolica del secolo scorso. Il libro, Omelie per l’anno liturgico, è curato da Antonio Filipazzi e serve per far apprezzare meglio oggi le qualità squisitamente pastorali del cardinal Siri, la sua impostazione dottrinale e il suo costante riferimento  al magistero della Chiesa, infine la sua sincera e autentica spiritualità. Dunque pagine utilissime per gli studiosi della Chiesa, ma non solo: il testo costituisce per tutti i credenti una lettura edificante. Le omelie dedicate alle festività liturgiche che sono contenute nel tomo sono l’occasione per stimolare il cristiano a perseguire la perfezione della carità mai fine a sé stessa ma, anzi, sempre in funzione dell’evangelizzazione.
Nell’introduzione monsignor Giacomo Barabino osserva: ‹‹il cardinale fu, per chi lo incontrava nelle circostanze più disparate, una predica che richiamava verità e valori superiori, e tutti percepivano l’irraggiamento spirituale della sua persona››. Un autentico ‹‹testimone›› di Cristo, come lo definisce don Gianni Baget Bozzo nel suo ‹‹Il futuro del Cattolicesimo››.
Ed effettivamente la mente e il cuore di Giuseppe Siri produssero opere di carattere precipuamente pastorale  e quindi teologiche, visto che la pastorale altro non è che l’impegno dei pastori a continuare l’opera degli apostoli, l’evangelizzazione ottenuta mediante la predicazione ma anche la santificazione raggiunta attraverso i sacramenti  e il governo della comunità cristiana.
Il pensiero del cardinal Siri fu limpido, forse anche per questo fu definito come ‘conservatore’. Ciò significa ascoltare e apprezzare i pensatori contemporanei, dialogare con essi ma sempre con la certezza di esprimere la verità rivelata con cui è inevitabile concordare. Analogamente va interpretato il dialogo con i ‹‹fratelli separati›› e con i non credenti: ciò non può mai prescindere dall’annuncio della verità dell’unica Chiesa di Cristo e dell’unico Salvatore del mondo.
Nelle parole del cardinal Siri, insomma, si ritrova quella giusta gerarchia dei valori che entrando in alcune chiese o aprendo alcuni settimanali sembra essere messa in discussione. Una sensazione avvalorata anche dalle parole di Giovanni Paolo II che in una lettera indirizzata all’amico-maestro di don Gianni, scriveva: ‹‹Chi legge i suoi scritti, Signor Cardinale, resta colpito non solo dall’intelligenza e dalla cultura di cui ella dà prova, ma ancora di più dalla passione per la verità che La guida a cercare, in ogni problema, la soluzione coerentemente col dato di fede, senza cedimenti di sorta alle mode culturali del momento››.
Sarà anche per questo che – commentando la raccolta di omelie edita da Fede&Cultura – monsignor Luigi Negri la descrive ‹‹un libro ricchissimo e straordinariamente attuale, che recupera un momento fondamentale della vita e della storia della Chiesa italiana: l’episcopato del cardinal Siri (…). E’ un libro che restituisce attualità a una stagione ricchissima e grandissima della Chiesa italiana››. 
La raccolta Omelie per l’anno liturgico ci racconta una grandezza al tempo stesso cristiana, ecclesiale, culturale e sociale che è fatta più forte dalla assoluta centralità di Dio nella predicazione. Parole che scuotono i cristiani, quelle del cardinal Siri. Parole che rinfrancano il cuore (Da Ragionpolitica).

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