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Le grandi verità di Camilleri

Sul sito on line del quotidiano “L’Unità”, l’intellettuale di sinistra Andrea Camilleri, noto anche per essere l’autore del celebre Montalbano, intrattiene l’utenza con un rubrica dal titolo “Lo chef consiglia”.
Oggi si parla di sondaggi e del consenso di Silvio Berlusconi, argomento lanciato da un lettore.
A tal proposito, il pensiero dello scrittore siciliano è inequivocabile e tiene a mettere subito i classici puntini sulle i: “Lei afferma che, stando ai sondaggi, Berlusconi piace agli italiani così come é. Sino a prova contraria, io sono un italiano – e se vuole posso dimostrarglielo passaporto alla mano-, al quale Berlusconi non piace né così com’è, né come è stato, né come sarà. Non sarebbe più corretto dire che Berlusconi piace al settanta per cento degli italiani e al trenta per cento no? Oppure a questa minoranza deve essere tolta la cittadinanza italiana solo perché non gradisce Berlusconi? E con quel settanta per cento mi sono adeguato al sogno berlusconiano”.
Un ragionamento profondo, argomentato da fatti e dati concreti.
Camilleri rafforza poi la sua riflessione con un aneddoto alquanto significativo: “L’altro giorno leggevo che quando Tony Blair si vide davanti il cavaliere con la bandana sussurrò alla moglie: «Tienimelo lontano, non mi fare fotografare con lui, altrimenti in Inghilterra mi linciano». Invece quel settanta per cento di italiani spasima per essere ritratto con lui. E tramandare ai nipoti il momento magico”.
La nota non poteva terminare senza il riferimento al ventennio: “Lo sa? Lo stesso avevano fatto i fascisti fanatici di Mussolini. Solo che quelle foto, poi, furono bruciate di nascosto dai nipoti”.
Non male. Qualche passo in avanti è stato fatto rispetto a quando il nostro Camilleri lo scorso novembre, davanti a una platea di studenti, si lasciò scappare: “Maria Stella Gelmini di sicuro non è un essere umano…dovremmo chiamare i professori di chimica per capire che cos’è…”.
Siamo in rete, allora ci affidiamo a Wikipedia per comprendere meglio, definizione alla mano, cosa fa e cosa è un intellettuale: “Il termine deriva dal tardo latino intellectualis, aggettivo che vuole indicare ciò che in filosofia riguarda l’intelletto nella sua attività teoretica e si caratterizza perciò come separato dalla sensibilità e dall’esperienza giudicata di grado conoscitivo inferiore. Nella concezione aristotelica erano definite intellettuali quelle virtù come scienza, sapienza, intelligenza e arte che consentivano all’anima intellettiva di raggiungere la verità”.
Le grandi verità, raggiunte in questo caso da Camilleri,  riusciranno a migliorare il senso critico di una società allo sbando?

 

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