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La saggezza di Claudio Ranieri

Sì. Domenica pomeriggio si è avuto la conferma che le frasi fatte, in questo sport, spesso coincidono con la realtà. E il mondo intero ha potuto rendersi davvero conto che il derby, soprattutto quello romano, non è una partita come tutte le altre. Sta quasi al di là del calcio e della logica.
Tra Roma e Lazio, oggi, ci passa molto più di una città. Due squadre dai destini opposti: una in paradiso, l’altra alle porte dell’inferno. Una in salute da mesi, l’altra costretta a lottare sull’orlo del baratro. I giallorossi pieni zeppi di campioni e talento, i biancocelesti di tanti uomini di buona volontà. Qualche stellina e nulla più.  La gara quindi sembra segnata in partenza. Sembra non avere storia, ma una trama prevedibile.
Poi però ci si mette l’incantesimo del derby, che sconvolge le regole e regala uno spettacolo imprevedibile e accattivante.
La capolista scende in campo quasi intimorita, con le gambe che tremano e la mente funestata da tanti, troppi cattivi pensieri. I due pilastri Totti e De Rossi sentono più di tutti la straordinarietà dell’evento e faticano contro una Lazio vigorosa e ordinata. Il gol di Rocchi fa rabbrividire di spavento la curva sud e riaccende l’entusiasmo dei milioni di tifosi nerazzurri incollati alla tv. La bella Roma di Claudio Ranieri nel primo tempo non gira affatto. E comincia la ripresa con una pugnalata al cuore. Floccari, sul dischetto, ha il potere di distruggere i sogni scudetto dei cugini. Troppo bello per essere vero. E infatti così non sarà. L’errore dell’ex atalantino rivitalizza immediatamente gli avversari. Uno su tutti: Mirko Vucinic. Ectoplasma nei primi 45 minuti, incontenibile dopo l’errore laziale dagli 11 metri. Per l’altra metà della Capitale si apre perciò un mondo nuovo. E ci pensa proprio il centravanti montenegrino a ribaltare, con due perfetti calci piazzati, la leggenda di questa stracittadina. Onore a lui e onore all’allenatore, capace di richiamare in panchina i due leader quasi sull’orlo di una crisi di nervi. In quanti avrebbero avuto tale coraggio e lucidità?
Fine dei giochi: delusi gli interisti, disperati i tifosi laziali. A gioire è solo la Lupa. Nemmeno al Cinema si vedono più certe cose.
Il segnale è evidente: il vento del fato spinge la Roma verso un magnifico traguardo. Che solo alcune settimane fa sembrava impossibile da raggiungere. Figuriamoci nella generale depressione di inizio stagione. Quando tutto sembrava perduto ancor prima di cominciare. Mancano 4 turni per compiere definitivamente il miracolo. Basterà continuare ad assecondare l’intelligente strategia del tecnico Ranieri, che nel silenzio e nell’umiltà ha costruito una squadra addirittura più forte della passioni e delle pressioni di una piazza che ama sognare. E ci è riuscito persino nel derby, da sempre massima espressione dell’irrazionalità pallonara.

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