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La rassegna stampa di SPIN (22-10-2015)

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Scritto da Super User

rassegnaLe notizie di oggi

 

«Il Papa sta bene». Francesco, l’ombra del complotto. Ma il Quotidiano nazionale conferma lo scoop.

 

Renzi annuncia: le tasse locali non aumenteranno

 

Spese pazze, via dal governo la Pd Barracciu

 

Ferrari corre a Wall Street, Fca riapre il dossier alleanze

 

Smentito il pensionato: «il ladro colpito dall’alto», dunque non era in casa.

 

Attacco al Papa?

 

Su Corsera intervista al cardinal Kasper: «Ad alcuni il Papa non piace, non facciamoci manipolare né con questa storia del tumore né con quella di quel prete polacco (Charamsa) all’inizio del Sinodo».

 

Sul Giornale, Renato Farina: «il sospetto è che siano voci per destabilizzare il Sinodo».

 

Giacomo Galeazzi su La Stampa intervista il direttore del Qn, Andrea Cangini: «Negli Usa accadde lo stesso col cancro di Reagan. Abbiamo fatto il nostro lavoro di cronisti».

 

Politica

 

Francobollo del Sole 24 Ore: «Commissione Bilancio del Senato. Giorgio Tonini (Pd) veleggia per la presidenza che fu di Antonio Azzollini (Ncd)».

 

Su Panorama, David Allegranti scrive dei «Lottizzati», ovvero tutti coloro che hanno beneficiato (dal compagno di liceo all’amico insegnante) della conoscenza con il braccio «ambidestro» del premier.

 

Con grande scandalo e preoccupazione del Corriere, all’Unità si è iniziato smitizzare – con un articolo dello storico Biagio De Giovanni – Berlinguer. L’intervista sul giornale di via Solferino è firmata da Massimo Rebotti e rivolta al direttore del quotidiano fondato da Gramsci, Erasmo D’Angelis: «Si tocca un ‘totem’ ma in senso positivo».

 

Fitto sul quotidiano Il Tempo: «No a una nuova Cosa bianca. Le nostre radici sono nel centrodestra. L’obiettivo resta dare casa a milioni di moderati. Berlusconi ormai non è credibile: sostiene il governo facendo finta di stare all’opposizione».

 

Salvini intervistato da Sabrina Cottone per l’edizione milanese del Giornale, parla del voto nel capoluogo lombardo: «Primarie? Non incasiniamoci. Del Debbio, Vago e Sangalli sono candidati giusti per Milano».

 

Fabrizio De Feo per il Giornale firma un retroscena che vede manovre di riavvicinamento tra Ncd e Verdini nell’ottica di sostegno a Renzi. Tabacci e Scelta civica sarebbero freddi e il premier mostrerebbe qualche dubbio su un organico ingresso in maggioranza dell’ex coordinatore azzurro.

 

Qui PPE. Carmelo Lopapa scrive un trafiletto su Repubblica per raccontare che sarebbe stata tribolata – ma è confermata – la partecipazione di Berlusconi oggi al congresso dei popolari europei a Madrid. Dell’argomento si occupa più diffusamente Virginia Piccolillo sul Corsera: «probabile incontro Merkel-Berlusconi».

 

Matteo Pandini si dedica tanto per cambiare al Carrocci e scrive: «Lega a Lezione da Orban per difendere i nostri confini. Salvini manda una delegazione a Budapest per studiare il modello ungherese con un obiettivo: conquistare la maggioranza senza spaventare i moderati».

 

La Famiglia si riscopre Cristiana. Sul settimanale dei Paolini, Beppe Del Colle tuona: «Unioni civili. L’azzardo di Renzi: un testo che apre la strada a norme inaccettabili. E su cui il governo è disposto perfino a rischiose ‘alleanze esterne’».

 

Sicurezza

 

Massimiliano Scafi su Il Giornale: «Allarme del consiglio di Difesa: rischio terrorismo islamico, l’Italia riorganizzi le sue forze armate». Sull’argomento anche gli atri principali quotidiani.

 

Informazione

 

Claudio Tito per Repubblica intervista la presidente Rai, Monica Maggioni: «La Rai cambierà, con nuova mission e nuovi uomini. Non può più essere schiava dello share e deve riconquistare il suo ruolo di servizio pubblico. Più digitale e meno conservazione, meno talk e più giovani. Ecco la mia Rai, dice Monica Maggioni. Al settimo piano di viale Mazzini, il piano nobile dei vertici aziendali, il nuovo presidente spiega come nei prossimi tre anni verrà rivoluzionata l’emittente di Stato.

 

Addio alla giornalista Rai, Maria Grazia Capulli.

 

Sul Corsera, a proposito di pubblicità e canone Rai, intervento di Vittorio Emiliani (già Cda Rai) molto critico con la nuova riforma che terrebbe l’azienda di Stato “nelle mani clientelari dei partiti e della presidenza del Consiglio, la quale nomina il presidente”.

 

I dubbi sul caso Mantovani

 

Sul Foglio, il cronista di giudiziaria più famoso di Milano, Frank Cimini, scrive: «C’è qualcosa che non funziona come dovrebbe, ma a quanto pare tutti quelli che dovrebbero intervenire, quantomeno per capire cosa accade, fanno finta di niente, dal Csm al ministro con poteri ispettivi». E ancora: «Per l’amministrazione della giustizia non è una vicenda di cui andare fieri».

 

Su Panorama, Annalisa Chirico: «L’arresto di Mario Mantovani avviene 13 mesi dopo la richiesta da parte della Procura e nell’apparente carenza di esigenze cautelari. Ma ciò che più lascia perplessi nell’inchiesta è l’accusa di aver confermato un funzionario alle opere pubbliche affinché i lavori non subissero ritardi. È reato?». 

 

Giustizia

 

Intercettazioni, assolti Genchi e De Magistris in secondo grado. A firma Luca Rocca su Il Tempo.

 

Il Csm stringe le maglie sulle toghe in politica. Sul Sole, Giovanni Negri: «approvata la proposta che chiede anche di impedire il rientro in magistratura. Prima dell’incarico opportuno un periodo di aspettativa».

 

Si dimette il sottosegretario Barracciu dopo il rinvio a giudizio per spese pazze in Sardegna. Su tutti i quotidiani.

 

Scrive Tino Oldani su Italia Oggi: «Se 97 tribunali civili su 140 non funzionano, la colpa è dei loro capi inefficienti e del Csm che li ha nominati».

 

Esteri

 

Bufera su Netanyahu per la frase choc: «Hitler non voleva la Shoah». Lo storico Gian Enrico Rusconi al Messaggero: «C’è del vero ma le colpe restano. Il discorso è molto complesso ma di certo il premier non assolve Hitler. All’inizio le idee non erano definite. Anche Goering a Norimberga accennò a ipotesi come quella di spostare gli ebrei in Madagascar, e non era proprio il più fanatico dei nazisti. Il fatto è che l’antisemitismo criminale è maturato poco a poco. Duecentocinquantamila li lasciarono andare via».

 

Simpatico su La Stampa, Massimo Gramellini che scrive del «signor Neganyahu».

 

Assad lascia la Siria per la prima volta dal 2011 e vola a Mosca. Putin pienamente al centro dello scacchiere mediorientale. Sul Corsera Franco Venturini, Fabrizio Dragosei, Guido Olimpio.

 

Economia

 

«Volkswagen: è frode, non un dieselgate». Squinzi alla Camera: un caso singolo non può diventare paradigma di un’intera industria. No a frettolose o improprie valutazioni sulle scelte di politica ambientale della Ue. Per Confindustria forte preoccupazione per l’indotto che esporta molto in Germania. A firma Nicoletta Picchio sul Sole 24 Ore.

 

Su Libero, intervista a Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia: «Sul mattone in arrivo 2 miliardi di tasse in più: se per compensare il taglio della Tasi sulla prima casa i comuni potranno alzare le aliquote sugli altri immobili, per i proprietari sarà un nuovo salasso. È necessario invece introdurre altre riduzioni fiscali sugli immobili in affitto». A firma Francesco De Dominicis.

 

Scrive sul Foglio Renzo Rosati a proposito di «vita oltre l’Imu»: «L’Italia s’azzuffa sulle tasse ma delle relative virtù bancarie da rivendicare in Ue non si parla. Altro che tasse sulla casa, banche e imprese pagano dazio alla Ue. Fiducia sul contante libero».

 

Sul Corsera, a firma Massimiliano Gaggi: «Fca, in attesa dello sbarco dell’Alfa, verso gli Usa 100 mila auto ‘italiane’».

Milano finanza intervista Sergio Marchionne: «nell’auto di lusso siamo unici: chi compra titoli della Rossa sarà azionista di un’azienda supertecnologica con reddittività alta. L’obiettivo di 9 mila vetture all’anno è alla nostra portata».

 

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