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L’incubo del terremoto non abbandona la Turchia

Il territorio tra il confine turco e siriano continua ad essere vittima dell’ennesima scossa sismica, zona che da un mese a questa parte è stata colpita da uno dei più forti terremoti dell’ultimo secolo.

Tra la magnitudo di 7.9 della scala Richter e la forte concentrazione di abitanti nella zona, passando per il ritardo dei soccorsi, le contingenze sono tra le peggiori che si potessero trovare, contando oltre 46.000 vittime del terremoto che ha piegato la Turchia lo scorso 6 febbraio.

Purtroppo, però, la Provincia di Kahramanmaraş non si è ancora svegliata da quest’incubo. Un nuovo violento terremoto, infatti, di magnitudo 6.4 Richter si è verificato alle 18:00 ora italiana di Lunedì 20 Febbraio sempre nella stessa area.

Il nuovo sisma, seguito poi da una seconda scossa di assestamento di 5.8 Richter, è stato avvertito anche in Libano, Cipro, Israele ed Iraq e per adesso conta sei morti e 294 feriti, provocando importanti crolli nelle cittadine di Defne e Hatay.

Dopo il terremoto di due settimane fa erano infatti state registrate nella zona colpita oltre 6.000 scosse di assestamento, tra cui decine di magnitudo tra 5 e 6 prima delle due grandi scosse di ieri che hanno soltanto peggiorato le condizioni del milione e mezzo di persone sfollate ospitate in tendopoli allestite per le strade.

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