Archivio di Sport

La baby Italia in semifinale

Gli azzurrini superano l’esame bielorusso e approdano in semifanale. In uno stadio semideserto, dove era possibile udire le urla di un tesissimo Casiraghi, la piccola Italia ha saputo imporre il suo gioco e battere gli avversari per 2 a 1. Ma non sono mancate le sofferenze e soprattutto gli errori che, mai come in questo caso, si possono definire di gioventù. 
La squadra parte subito forte e schiaccia la Bielorussia nella propria aria. La personalità c’è e si vede. E le idee non mancano di certo. Ma a latitare è la concretezza, fondamentale in ogni grande team, e quel pizzico – che non gusta mai – di buona sorte. Troppa imprecisione viene punita verso la scadere della prima frazione da uno splendido (e forse irripetibile) tiro al volo di Kislyak. L’incolpevole Consigli, in grande spolvero in questo torneo, può solo restare a guardare. Il fantasma dell’eliminazione azzurra per la prima volta aleggia sul piccolo stadio di Helsingborg. Ma il tocco di mano di Afanasiev, pochi secondi dopo, ricorda che gli Dei del pallone ogni tanto sanno farsi sentire. La freddezza dal dischetto di Acquafresca serve ad agguantare uno strameritato pareggio. Nel secondo tempo il copione è lo stesso. La Bielorussia per accadere in semifinale deve provare a vincere. Ma è la baby Italia ad imporsi nuovamente. E anche a sprecare incredibili occasioni. Prima del benedetto 2 a 1 firmato dal solito Acquafresca.
E’ una bella Under 21, un po’ troppo sprecona e sprovveduta. Ma in grado di esprimere un gioco spumeggiante e di correre più dell’avversario. Da segnalare, in particolare, la crescita del piccolo Giovinco. Lo juventino, dopo una stagione deludente, sta dimostrando il suo valore. Se saprà essere costante, nemmeno Lippi potrà ignorare le sue evoluzioni.
Contro la Germania, in quella che si preannuncia una grande sfida ricca di storia, ricordi e suggestioni, Casiraghi potrà usufruire di un’altra stella: super Mario Balotelli. Esempio di talento e follia. E quindi emblema di questa piccola grande nazionale.

Riguardo l'autore

vocealta