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kakà non ha prezzo

Il problema è addirittura morale, primo perché il pallone in Italia è una questione morale e secondo perché Kakà fa parte di quella ristretta cerchia di giocatori, che il tifoso vero considera “uno di famiglia”. E quando il tifoso parla di “uno di famiglia” non intende certo uno zio di secondo grado.Non più tardi di un anno fa Berlusconi respinse al mittente ogni offerta per il brasiliano, compresa quella del Real Madrid che avrebbe fatto carte false pur di arruolare il fuoriclasse tra le file dei Galacticos. Kakà da parte sua, guidato dagli amorevoli consigli del padre procuratore Bosco, giura amore eterno alla maglia e si fa ritoccare l’ingaggio di qualche milione di euro in più, tanto per far capire che il sentimento è davvero profondo.Ora la questione è differente.Da via Turati fanno sapere che l’aria è cambiata: Galliani non trattiene più i tic nervosi e dichiara “la notte non riesco a dormire”, Berlusconi confessa che “un offerta del genere non può essere ignorata” e “nel caso il ragazzo rimanesse, non ci saranno adeguamenti contrattuali”.L’aria non è buona, la curva lo capisce e protesta civilmente ma in modo deciso: compaiono in curva striscioni contro la dirigenza, la partita contro la fiorentina sa tanto d’addio, cori dei tifosi, pacche sulle spalle dei compagni e l’immancabile gesto della mano sul cuore del giocatore.Alt, fermi tutti!Kakà non sta per partire per Kabul, ne qualcuno lo costringe a lasciare i due lussuosi appartamenti di Milano. Ricordiamo che il fuoriclasse ha un contratto dia nove milioni di euro l’anno e fresco di rinnovo. La dirigenza rosso nera inoltre, per quanto ponderi l’offerta, davanti a un secco no del giocatore si adeguerebbe volentieri e chiuderebbe le porte al Manchester.

Qui i protagonisti in gioco sono tre: i petrol-dollari dello sceicco, la traballante fermezza di Galliani e company e l’amore a gettone di Kakà e famiglia.

Insomma la vera follia di questa storia, oltre al fatto che dei tifosi pare non interessare niente a nessuno, è che messa così la morale è una sola: il talento di un giocatore non ha prezzo, l’amore si.

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