In omaggio ad Alda Merini, proponiamo una recensione del Direttore Andrea Camaiora su una’opera della poetessa scomparsa oggi, pubblicata a febbraio su Il Predellino.
“Ieri sera era amore,
io e te per la vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto;
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole”.
Il libercolo della poeta milanese ha soltanto una pecca: l’introduzione di Roberto Vecchioni. Artificiosa e altisonante, inutilmente e forzatamente saccente stride e deturpa la bellezza di una poesia immediata che colpisce al cuore.
Quello straordinario Pontefice che è stato Paolo VI, un Papa che nel suo passato di assistente spirituale della Fuci aveva conosciuto pensieri, speranze e bisogni dei giovani, disse: “Questo mondo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione”.
Quelle della Merini sono parole vere, che descrivono tutto l’amore e non soltanto quello da lieto fine delle favole. C’è spazio per il Vuoto d’amore, per la delusione e per l’amore. C’è spazio per chi ama, perché “Chi ama è il genio dell’amore”.
“Hai dimenticato i sandali amore
I tuoi sandali di desiderio,
li ha trovati sotto il mio letto
il mio portiere
scopando notte tempo
ha trovato i tuoi sandali;
vieni a prendere i tuoi sandali amore
i sandali di legno di sandalo
i sandali di legno biblico
buttali in testa al Signore
che ci ha diviso il cuore”.
Recensione di Andrea Camaiora