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Il Vittorioso

Arrivato alla sua quinta edizione e raggiunte ormai le 100.000 copie vendute, Il Vittorioso mette a confronto il più abile intervistatore italiano, Stefano Lorenzetto, ex vicedirettore vicario al Giornale, e Vittorio Feltri, mostro sacro del giornalismo italiano, ormai simbolo di una certa destra italiana.
Ne viene fuori un ritratto interessantissimo di una figura controversa, enigmatica, camaleontica, profondamente anarchica. L’intervista è un dialogo serrato in cui troviamo particolari inediti, giudizi su politici e colleghi (da Nino Nutrizio a Maurizio Belpietro), retroscena delle sue celeberrime campagne stampa (da Affittopoli ai casi Boffo e Fini-Tulliani), e persino confessioni. Tutto con grande schiettezza e disarmante lucidità, spesso sconfinante nel cinismo e in un tangibile sarcasmo.
Lo scopriamo addirittura un grande amante degli animali, e un “nonno”, definizione che lui stesso accetta scherzosamente, che si commuove abbastanza facilmente; un amico premurosissimo, come dimostra il rapporto di amicizia profonda che lo legava a Oriana Fallaci. Un Feltri più umano dunque, e assai diverso da quello che leggiamo di consueto e che raramente vediamo in video.
Impossibile negare che si tratta del giornalista che più ha fatto parlare di sé in questi ultimi anni, capace di trasformare ogni sua avventura professionale in un successo senza precedenti. Come dimenticare infatti il raddoppio delle vendite del Giornale quando subentrò a Indro Montanelli nel 1994?
Con grande realismo parla dell’importanza in ogni giornale che si rispetti, di una facciata editoriale consapevole del “gioco delle copie”: i giornali sono aziende e devono far quadrare i conti e stare in piedi da soli; senza pubblicità e senza copie sei costretto a chiudere.
 Molto stretto il suo rapporto con i lettori, verso i quali nutre estrema considerazione, e che rappresentano il suo grado di soddisfazione, e uno dei motivi per cui vale la pena essere giornalista.

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