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Il Pd si liberi dai magistrati ideologizzati

“Sia chiaro che noi qui non celebriamo il Psi ma Craxi e il craxismo”. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha appena concluso con Stefania Craxi la conferenza stampa sui dieci anni di attività della fondazione Craxi. «Un’attività – aggiunge Sacconi – che la Fondazione proseguirà nel solco della grande esperienza politica di Craxi, il cui valore si riflette anche oggi nelle presenze di primo piano di questo governo, penso in particolare ai ministri Tremonti, Brunetta e Frattini». Spostiamo l’attenzione del ministro sull’attualità politica.
Bersani ha preso le distanze da Bindi e Di Pietro,ma cosa può fare concretamente il segretario del Pd per cancellare questo clima di odio permanente?
lo ho fiducia in Bersani, ha già avuto comportamenti che mi fanno ben sperare. Il sistema bipolare, così come è andato costruendosi, permette di porre confini a destra e a sinistra, ove si presentassero forze antagoniste della democrazia. C’è infatti in primo luogo il problema di isolare anche i portatori dei germi dell’odio e della disintegrazione e questo vale per la politica ma anche per le istituzioni.
Si riferisce alla magistratura?
Le rispondo con una domanda: saprà Bersani liberarsi dall’ipoteca della magistratura ideologizzata? Questa è la sfida del Pd. Il giorno in cui egli riuscirà compiutamente ad agire autonomamente dal condizionamento della magistratura ideologizzata noi potremo colmare il buco nero apertosi con la rivoluzione mediatico giudiziaria del ’92-93 e ripartire per il bene del Paese.
Veniamo agli arogmenti di sua diretta competenza. Termini Imerese chiude, si apre la sfida della conversione di quello stabilimento industriale..
No. Non è detto che chiudano gli impianti. Dobbiamo discutere con Fiat della piena capacità produttiva di Termini Imerese che, secondo noi, ha ancora forti potenzialità da esprimere.
In Veneto la Lega ha fame….pretende il governatore, Galan ha chance?
Resta Galan. Comunque non sono un negoziatore.
Tasse. Intendete o no abbassarle, come vi chiede anche la stampa amica?
Nell’agenda c’è in primo luogo la diminuzione della pressione fiscale delle famiglie. Al primo posto ci sono loro.
Lei si è battuto contro la Ru486, ma si è scontrato contro meccanismi che rendono difficile l’intervento del ministro nel processo di commercializzazione. Come intendete comportarvi?
La Ru486 è pericolosa nei confronti delle donne e siamo determinati a difendere la legge 194 che è equilibrata e parte da un presupposto a noi caro: l’aborto è un disvalore. Il punto è che il processo farmacologico della Ru486 mette a dura prova la legge, se poi dovesse svolgersi fuori del ricovero ospedaliero si porrebbe fuori della legge e quindi dovremo agire conseguentemente. Stiamo monitorando ciò che accade e ciò che accadrà. E se avverrà non potremo non reagire.
E in che modo può reagire il governo?
Forse anche con uno strumento legislativo.
(Da Il Clandestino)

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