
Se dovessi descrivere fotograficamente la salute della discografia mondiale sicuramente partirei da questo dato; da noi, ovviamente, va molto, ma molto peggio!
Il disco più venduto in Italia nel 2008 è “Safari” di Lorenzo Jovanotti Cherubini, con poco più di 500.000 copie, calcolate facendo la somma fra la vendita italiana e quella internazionale.
Ecco, questa premessa fatta di aridi numeri, era necessaria per rendere chiara la situazione anche a chi non si occupa in maniera diretta di Musica…e la situazione è che la discografia, nella forma tradizionale del termine, è alle soglie della bancarotta.
Ok, ma la domanda è …Perché?
I motivi, credo, siano fondamentalmente tre e se dovessi dividerli in percentuale direi che: primo, al 15%, il costo dell’ascolto originale è diventato ormai da diversi anni eccessivo, tanto da essere considerato quasi un lusso, comunque un acquisto da programmare (un nuovo cd di un artista mediamente importante costa non meno di 21 euro in Italia), il secondo, al 30%, è che lo sviluppo tecnologico ha permesso di poterseli scaricare da siti internet e software vari, messi a disposizio-ne dal web che nel 1982 non esisteva, il terzo e più importante, secondo me al 55%, è che di dischi della qualità di “Thriller” , ma anche di qualità leggermente inferiore, non se ne facciano pratica-mente più !…ma..allora, che cosa è successo..eppure, in fin dei conti, non è cambiato niente…è passato un tempo relativamente breve (27 anni), dall’uscita di quell’incredibile capolavoro che ha regalato (o meglio, venduto) al mondo brani come “Billie Jean”, “Beat it” e la stessa “Thriller”, e che ha fatto guadagnare milioni e milioni di dollari ai competenti discografici della Epic…bisogna pensare che nessuno sia più capace di scrivere canzoni stupende? Che si sia esaurita la vena artistica del mondo? Che il produttore di quel disco, il leggendario Quincy Jones, ancora peraltro in attività, sia completamente impazzito?…No ! Niente di tutto questo..è solo successo che oggi, i padroni della discografia non siano né musicisti, né appassionati ascoltatori…ma solo ed esclusiva-mente affaristi poco lungimiranti e privi di qualsiasi forma di sensibilità artistica.
“ I have a dream “ diceva M.L. King: anche io ho un sogno, che si possa fare un importante passo indietro, tornare ai tempi in cui il grande Mogol fondava con l’indimenticato Battisti la “Number 1”, una strepitosa casa discografica che in pochi anni a colpi di “Mi ritorni in mente” ed “Emozioni” sbaragliava la concorrenza, ai tempi in cui F. De Gregori e L. Dalla giravano insieme l’Italia per la tournee “Banana Republic”, ai tempi in cui c’era spazio per la bella Musica, vero linguaggio universale, unico e in grado di aggregare tutti i popoli del mondo, ai tempi in cui chi faceva quella Musica era stimato e tenuto meritocraticamente in considerazione, ai tempi in cui quindi l’Arte vinceva sul non profitto.
Chiudo con un ultimo curioso dato statistico: “Thriller” vinse 1 disco d’Oro e 27 dischi di Platino con 109 milioni di copie, “Safari” (che è peraltro un ottimo lavoro), ha vinto 13 dischi D’Oro, 7 di Platino e 1 di Diamante con poco più di 500.000 copie, cioè, più o meno, quelle che ancora oggi, ogni anno, a distanza di 27 anni, “Thriller” vende ancora.