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Gila come Rivera, l’Italia torna mundial

Quando sembrava ormai tutto perduto, Alberto Gilardino si è inventato (con la preziosa collaborazione di Iaquinta e Pepe) uno splendido gol che regala una qualificazione anticipata e permette di essere ottimisti per il futuro azzurro.
Ci invita a pensare positivo innanzitutto per la compattezza e il carattere dimostrato dalla squadra, che ha saputo reagire con forza all’inaspettato gol irlandese, dopo aver controllato senza troppi affanni una gara destinata a terminare sull’1 a 1. Ma anche per la qualità di questo gruppo, al di là di quelle che sono le critiche degli ultime tempi. Le doti tecniche della compagine di Lippi sono evidenti (e l’ultimo gol lo dimostra), anche se alcuni giocatori non sono ancora al massimo della forma. Se l’Italia può permettersi di lasciare a casa gente come Totti, Del Piero, Nesta, Cassano, Pazzini e Amauri, significa che i valori del nostro calcio sono ancora molto alti e che,  in caso di cali di forma o infortuni, il tecnico viareggino potrà contare su “riserve” di indubbio spessore.
L’ottimismo poi viene alimentato da quella buona dose di fortuna, che accompagna Lippi e gli azzurri,  e che non può far ben sperare. Non c’è nulla di male: per vincere, in tornei brevi e competitivi, serve anche quella.
Tornando al Gila: il suo gol di sabato assomiglia tanto a quello di un certo Gianni Rivera. Che nella mitica Italia – Germania di Messico ’70 fu decisivo per sconfiggere i tedeschi e portarci in finale.
Il centravanti viola è il primo della sua generazione per doti tecniche e capacità realizzativa. Ma con l’Italia non è riuscito mai a decollare. Per molti è solo colpa della sua ancora fragile personalità.
La sua bellissima rete d’oltremanica, quindi, potrebbe – si spera – sbloccare definitivamente un campione che in Sudafrica può farci davvero arrivare lontano. 

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