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Crisi, i soliti corvi non fanno primavera

La grande crisi economica, che ha coinvolto e in un certo senso sconvolto il mondo, è servita ad accentuare le differenze politiche dei due più grandi partiti italiani. Il Partito Democratico, tramite le sempre più ricorrenti uscite mediatiche dell’attuale leader Franceschini, rimprovera il Governo soprattutto su due punti: l’inadeguato intervento statale e l’inguaribile ottimismo, che a quanto pare, secondo l’opposizione, ha il solo scopo di prendere in giro gli italiani e distrarli da una situazione apocalittica.
Procediamo con ordine: riguardo al primo punto, è inutile sottolineare che se si usa la recessione per ingrassare l’apparato statale, come è stato ampiamente fatto nei decenni precendenti, l’Italia perde il ritmo delle sue concorrenti e l’occasione giusta per rimettere in discussione vecchi dogmi a vantaggio di un nuovo processo di modernizzazione. Sarebbe stato troppo facile – Prodi docet – aumentare ulteriormente la pressione fiscale e procedere con assunzioni ad oltranza, senza pensare ai già delicati bilanci e soprattutto al merito e alle reali necessità dei vari soggetti pubblici. In questo modo si ottiene di solito il facile consenso di una specifica parte di elettorato ma si sacrificano, inesorabilmente, le generazione future.
Analogo ragionamento per quanto concerne il secondo punto: le ironiche critiche che investono il Cavaliere, in merito al suo inossidabile ottimismo, celano in realtà l’incapacità della classe dirigente del Pd di proporre ricette economiche alternative e degne di nota, rimpiazzate invece da un imbarazzante e logorante catastrofismo.
Non è irresponsabile pensare positivo e sperare nel futuro. L’esecutivo avrebbe tratto vantaggi immediati dal disfattismo mediatico procurato da una crisi di cui non ha nessuna responsabilità, approfittando delle paure dei cittadini tramite interventi di classica matrice statalista. Invece è stata scelta la strada più difficile ma anche più avvincente.
Il Paese ha bisogno di ripartire con la spinta fondamentale dell’iniziativa privata e di una nuova piccola e media impresa. I giovani di oggi, che hanno voglia di investire sui loro talenti e creare nuova ricchezza, hanno bisogno di un supporto morale e non solo economico. Di un rinnovato entusiasmo come antidoto al pessimismo e alla paura. 
Di corvi e civette nessuno avverte il bisogno.

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