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“Caffeina”..no camomilla

La splendida città di Viterbo ospita da giorni il festival culturale “Caffeina”, diretto dal giornalista Filippo Rossi, finiano di stretta osservanza.
E chi è stato invitato a questa kermesse, coccolata dalla stampa di sinistra? Vediamoli uno per uno, tanto per farci un’idea del minimo comune denominatore dell’evento viterbese.
Anzitutto Gad Lerner, antiberlusconiano ante-litteram, che solo alcuni giorni fa scriveva sul suo blog che la classe politica attuale è un «regime in forte difficoltà » e che «Berlusconi è un estremista che non tollera il dissenso».
Voce a Lucia Annunziata, la giornalista Rai che non ha mai evitato di manifestare il proprio acceso antiberlusconismo e che non disdegna frasi del tipo «Berlusconi non è un Presidente che ha operato con serietà».
Oliviero Beha è un altro degli esponenti della “cultura” proposti a Caffeina. È lo stesso Beha che insieme a Dario Fo – i lettori del Predellino lo ricorderanno – si è espresso in modo gravissimo nei confronti del ministro Bondi. Scrive su Il Fatto Quotidiano, giornale che non ha bisogno di presentazioni, e il suo ultimo libro ha la prefazione di Beppe Grillo, lo stesso secondo cui «Silvio Berlusconi è solo più coglione e abituato a mentire e a far mentire».
Poteva mancare Vauro? Il noto vignettista di Annozero con l’ausilio dei suo schizzi poco tempo fa diede letteralmente del ‘testa di cazzo’ al Presidente del Consiglio.
Voce a Erri De Luca, fondatore di Lotta Continua e responsabile del servizio d’ordine del movimento sovversivo filo-comunista. Oggi intellettuale radical chic.
Non manca Fulvio Abate, in arte Fulvia, firma de Il Fatto Quotidiano con un passato da opinionista de L’Unità, ha detto del Ministro Bondi che è affetto da una «sudditanza psicologica verso Berlusconi che lo rende così bizzarramente vecchio, quasi caricaturale».
Spazio alla tribù di Repubblica, con Filippo Ceccarelli secondo cui il nostro Paese è «una monarchia presidenziale, prima che una Repubblica».
Passiamo dal giornalismo all’astrofisica politica: c’è anche lei, Margherita Hack, oggi consigliere regionale eletta nelle file della sinistra, che in tempi di riforma scolastica ci allieta dicendo che «è semplicemente una vergogna quanto sta accadendo, è il segno dell’ignoranza di chi ci governa»; «con i drastici tagli voluti dai ministri Gelmini e Tremonti – aggiunge Hack– si sta cercando di affossare quanto di buono è stato realizzato».
Casomai se ne avvertisse il bisogno, perché privarsi di Walter Veltroni e Vladimir Luxuria?
Camomilla…

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