Esce per la prima volta in Italia un’opera dell’autore francese Felix Fénéon.Romanzi in tre righe è un classico della letteratura ridotta ai minimi, che si erge sulla straordinaria capacità dello scrittore di sintetizzare fino all’estremo la realtà.
Fénéon, nato a Torino ma vissuto d’Oltralpe, pubblicò per anni su un giornale – in forma anonima – riassunti di fatti realmente accaduti. La struttura era pressappoco questa: la prima riga dedicata all’ambiente della vicenda, la seconda alla cronaca dell’evento e infine la terza all’epilogo.
L’aurore era un impiegato modello del Ministero della Guerra, stimato da colleghi e superiori per le sue riconosciute qualità. “Nessuno sapeva come lui – ricorda un collega – redigere un rapporto su qualunque cosa, e si dilettava a stilare quegli degli altri, cui tale compito causava angoscia, tortura e spesso insormontabili difficoltà. I rapporti di Fénéon erano, a modo loro, dei capolavori secchi, precisi, di una lingua amministrativa perfetta”.
Romanzi in tre righe è comunque un classico che va in controtendenza. Negli anni in cui la letteratura si presenta come valida alternativa alla comunicazione digitale (e alle sue brutali sintesi), arriva nel Belpaese un’opera che ci fa fare un passo indietro, oppure uno in avanti. Dipende dai punti di vista.
Nell’era degli Sms e delle e-mail, tuttavia Fénéon non stona affatto. Anzi, può anche rivelarsi un prezioso maestro per chi fatica ancora a esprimere tutto in poche righe.
