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Alberto Gilardino III

Sembra una di quelle serate da dimenticare. Raffreddata non solo dalle basse temperature emiliane, ma anche da una nazionale lenta, spenta e un po’ impacciata. Al cospetto di Cipro che invece è a mille e vuole a tutti i costi l’impresa: battere in trasferta i campioni del mondo.
Le premesse non mancano, visto l’andamento della gara. A mettere i brividi due gol dei pimpanti avversari: al tredicesimo del primo tempo e al terzo della ripresa. La reazione azzurra è confusa e anche poco convinta. Dagli spalti partono fischi e contestazioni, sul collo di Lippi le solite ombre di Totti, Cassano e compagnia bella. In una sola parola: serataccia.
Fino a quando, però, l’eroe di Dublino, Sua Maestà Alberto Gilardino, sale di nuovo sul trono per rimettere le cose al loro posto. Una splendida tripletta dell’ariete viola regala così una vittoria insperata e per questo ancora più bella. Anche se la qualificazione era sta già agguantata,  proprio grazie al gol in Irlanda di Re Gila.
L’Italia, e non solo la Fiorentina, ritrova il suo attacante più forte. Servirà a rallentare le voci sulle mancate convocazioni del barese e i suoi fratelli?
Staremo a vedere. Gli umori del pubblico, come si è visto a Parma, cambiano molto rapidamente. Quindi il futuro, in direzione Sudafrica, è ancora tutto da scrivere.
Ma intanto il Lippi furioso, a bordo campo, si è preso l’ennesima rivincita: “La gente deve imparare ad amare di più questa nazionale. Non è possibile che in una serata come questa dove giochiamo una partita che non conta nulla e ho cambiato undici undicesimi di squadra, appena andiamo un po’ in difficoltà la gente anziché incitare i ragazzi invoca altri nomi. Questa squadra è campione del mondo e sabato si è qualificata. I ragazzi meritano rispetto”.
Il mondiale è appena cominciato.

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