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A novanta minuti dagli ottavi

Niente festa per Milan e Juventus. La serata di bianconeri e rossoneri non è tra le migliori.
Col Marsiglia i meneghini non riescono a reggere i ritmi delle ultime scoppiettanti apparizioni. Il vantaggio iniziale di Borriello illude Leonardo. Si tratta solo di una bella azione personale del forte ariete italiano. Ma la manovra non è quella vista col Cagliari. I francesi sono più grintosi e veloci: il pareggio sembra quasi inevitabile. A questo punto forse è meglio non osare: l’1 a 1 tiene a galla il Milan, una sconfitta lo farebbe cadere nel baratro. Brava quindi la difesa (su tutti Thiago Silva) a resistere alle folate dei ragazzi di Dechamps. Due legni fanno rimbalzare il cuore del giovane allenatore brasiliano. Ma il diavolo se la cavicchia. Dall’altra parte è solo Ronaldinho, con giocate di pura classe, a spezzare la monotonia.
A Bordeaux, invece, si vede una Juve abbastanza frizzante. Potrebbe gestire bene la partita se non esistessero i calci piazzati. Ma le regole del calcio non si possono cambiare. E da una punizione e un corner gli uomini di Ferrara vengono trafitti senza pietà.
Destino vuole che tutto si deciderà negli ultimi novanta minuti. Servirà l’esperienza del Milan a Zurigo, la fermezza psicologica della Juventus in casa contro un Bayern che sogna il grande colpo.
Gli ottavi di finale non sono comunque un miraggio. Ci vorranno pazienza e determinazione. E nel kit per la qualificazione non potrà mancare la calcolatrice d’ordinanza. Tra scontri diretti e differenze reti, saranno tutti lì a fare i dovuti calcoli. Per evitarli basterà semplicemente vincere. Questo vale soprattutto per l’Inter soppressa a Barcellona e costretta a giocarsi tutto a San Siro col Rubin.
Gli unici che non hanno davvero bisogno della matematica sono quelli di Firenze. Ai viola di Prandelli il merito di avere avuto, più delle celebri colleghe, fino in fondo una mentalità vincente.

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