Cornice rossa su fondo oro: come un ritratto ad olio di un Antico Maestro realizzato però sullo schermo Lcd di un computer. Jorge Mario Bergoglio, un «settantenne superstar maestro degli strumenti del nostro tempo per realizzare un mandato creato 21 secoli fa», ha conquistato oggi la copertina della Persona dell’Anno di Time. Papa Francesco è il «Papa della gente», si legge nella motivazione della rivista americana. Spiega la direttrice Nancy Gibbs: «Non ha cambiato solo le parole: ha cambiato la musica». 13 marzo 2013, e sembra ieri. L’arcivescovo di Buenos Aires, primo Papa non europeo da 1.200 anni, si affaccia dal balcone su Piazza san Pietro e, anziché benedire la folla, chiede ai fedeli di pregare per lui.
«Raramente – ha sottolineato la Gibbs – un nuovo protagonista della scena mondiale ha catturato cosi’ tanta attenzione, da vecchi e giovani, fedeli e cinici, in così poco tempo». Bergoglio è il terzo pontefice dopo Giovanni XXIII (fu anche il primo italiano) e Giovanni Paolo II a esser scelto come Persona dell’Anno. Il fatto che nella top ten dei finalisti abbia battuto la pop star Myley Cyrus offre ai media ossessionati dalle celebrità un segnale di speranza.
La scelta di Time è stata fatta dai suoi giornalisti valutando i suggerimenti degli oltre due milioni di seguaci del settimanale su Twitter. Secondo la rivista Papa Francesco «è riuscito ad essere umile dal trono più alto della Terra» lanciando il messaggio di una chiesa di riconciliazione: «Trasformerà il Vaticano», scrive Time che ha preferito il Papa agli altri della cinquina in finale annunciata ieri sera: la talpa dell’Nsa Edward Snowden (scelto due giorni fa come persona dell’anno dai lettori del Guardian), il presidente siriano Bashar al Assad, l’attivista gay Edith Windsor e il senatore repubblicano Ted Cruz. E’ dal 1927 (Charles Lindbergh dopo la trasvolata atlantica) che il settimanale fondato da Henry Luce dedica la copertina di fine anno alla persona o l’entità che più ha influenzato, nel bene o nel male, i 12 mesi precedenti: non necessariamente un tributo in positivo (tra i “cattivi” della storia sono stati scelti anche Adolf Hitler, Stalin, l’Ayatollah Khomeini), ma in questa luce è stato certamente letto l’annuncio dal 92 per cento dei cattolici americani che applaudono al mandato del Papa. Secondo un sondaggio Abc/Washington Post, Bergoglio è popolarissimo tra correligionari e non: 69 su cento degli interpellati di ogni fede negli Stati Uniti approva come Francesco sta muovendosi per cambiare la Chiesa.
Una scelta positiva, quella di Time, ma «non certo una sorpresa», per il portavoce della Sala Stampa Vaticana Federico Lombardi, data la risonanza dell’elezione del Papa Francesco e dell’inizio del nuovo pontificato. Quanto a Bergoglio, ha aggiunto il portavoce vaticano, «non cerca fama e successo, perché fa il suo servizio per l’annuncio del Vangelo dell’amore di Dio per tutti. Se questo attrae donne e uomini e dà loro speranza, il Papa è contento. Se questa scelta dell’Uomo dell’Anno significa che molti hanno capito – almeno implicitamente – questo messaggio, egli certamente se ne rallegra».